La sensazione catartica di una ritrovata pulizia visiva diventa l’inizio di una nuova era per Phaeonia. E con la stagione autunno inverno 2024-25 si svela un reboot creativo. Guardare al Dna. De-costruire. Rebuilding. Lasciar cadere, riprendere. Tutto all’insegna di una parola, clean appeal. In un gioco di ruoli che coinvolge tra i sensi.
Si aprono le pagine di un diario mentale, un moodboard che prende vita improvvisamente. L’approccio ipergrafico di uno skyline al tramonto di una metropoli come New York. Muse seventies che si muovono guardando le immagini di Elsa Peretti. Citazioni mannish e fiammate di sensualità inattesa. Le notti tra i tavoli dell’Indochine. Silhouette allungate che accarezzano il corpo. Lo svelano sapientemente con un gesto, con un osare sapiente in una scollatura.
Un nuovo inizio che rispetta l’heritage. Tutto nasce dalla camicia, il codice da preservare ed esaltare. Il caposaldo della moda maschile diventa emblema di femminilità senza tempo. Everlasting. La camicia essenziale con la sua anima sartoriale. I tratti couture, poi le trasparenze. La nuova modularità e l’esaltazione nel diventare un abito. Forme over da pittore o più intimiste da portare sotto una giacca con un dolcevita. Mini dress o un mix lucido opaco. Con sciarpe che si possono sapientemente sottrarre, con piccole conchiglie levigate per i bottoni e le fibbie-scultura delle cinture.
Ogni pezzo interagisce perfettamente con gli altri per tutti i momenti della giornata creando mix inediti. Con i kimono notturni in velluto e seta che sono quasi degli spolverini. Con le gonne lunghe, i pantaloni dalla stiratura marcata e i top-gilet in versione ricamata con jais black. Tra tocchi androgini e fluidità anni 70. In quella palette resa più sintetica allo sguardo. Bianco o nero, peonia e ciclamino, cacao vs. ceruleo.