Cosa significa oggi femminilità? Come può essere definita? La sfilata Prada Autunno/Inverno 2025 di Miuccia Prada e Raf Simons si interroga su questi temi, pone domande e intavola discussioni sulla percezione collettiva della femminilità tipica, sul concetto di bellezza e su come queste nozioni siano in costante mutamento.
Dislocamento, ridimensionamento, riconversione, ricontestualizzazione e decontestualizzazione: gli abiti, emblema della femminilità, si trasformano incessantemente, sia nella forma che nel modo in cui vengono indossati.
Frammenti di capi si muovono sul corpo liberati dalla loro funzione e dal loro linguaggio originario, e non riconoscendone le apparenze, ci interroghiamo sulla loro origine. I loro significati cambiano in funzione del movimento, mentre nuove silhouette emergono dalle interazioni fra elementi distinti.
Le proporzioni vengono alterate, modificando il comportamento degli abiti e il loro rapporto con il corpo. È un processo di riduzione che pone l’accento sulla costruzione, fatta di materiali atipici e cuciture grezze lasciate volutamente a vista.
I tocchi glamour negli accessori — gioielli, borse, fiocchi e decorazioni — contrastano e si oppongono a questa mancanza di rifinitura. Questa differenza e divergenza riflette le molteplici sfaccettature della femminilità, mettendo in discussione la sua definizione.
L’allestimento della sfilata all’interno del Deposito della Fondazione Prada riflette la contrapposizione tra il grezzo e il raffinato, la struttura e la decorazione. Un’ impalcatura metallica riconfigura lo spazio, rivestito con un tappeto firmato da Catherine Martin. Mettendo a nudo queste dicotomie visive, l’ambiente diventa a sua volta un riflesso della complessità disignificati racchiusa negli abiti.
Tra gli ospiti segnaliamo Simon Ashley, Juliette Binoche, Charli D’Amelio, Danielle Deadwyler, Elodie, Gal Gadot, Gawon, Chen Haoyu, Maya Hawke, JO and HARUA from &TEAM, Toey Jarinporn Joonkiat, KARINA, Matilda Lutz, Yili Ma, Benedetta Porcaroli, Hunter Schafer, Nicolas Winding Refn e Liv Corfixen, Byeon Wooseok.