Se non è la “pillola della felicità” poco ci manca. Invito chi ha il tempo e la voglia di distrarsi dalle tante preoccupazioni che ci affliggono, a leggere quanto ha pubblicato in rete “LifeStyle & Tech” il 26 luglio scorso, nell’articolo dal titolo promettente “Basta pagare così tanto per il carburante! Con un solo dispositivo potrai risparmiare talmente tanti soldi che ne sarai stuoito…”. L’incipit parrebbe contenere un refuso, a meno che non intenda creare un neologismo per significare che chi legge l’articolo crollerà steso sulla prima stuoia in cui gli capiterà di inciampare nell’inevitabile viaggio verso il WC, stimolato dalla lettura.
Bisogna riconoscere però che, a differenza di tutte le “vaccate” propinateci negli anni da sedicenti inventori e scienziati del risparmio carburante, questa volta (anche se il titolo punta tradizionalmente sull’economia) c’è l’intenzione di “far durare più a lungo le risorse del pianeta” tanto è vero che per via di questa invenzione “i nostri portafogli e il pianeta sono euforici!”. Innanzitutto l’oggetto, che si chiama Car Fuel Saver e “cambierà il mondo”, viene dalla Norvegia, il che è garanzia di serietà d’intenti e di rispetto della Natura; ironia della sorte per gli automobilisti norvegesi che hanno abbandonato il motore a scoppio per le auto elettriche e ora scoprono di avere in casa un aggeggio che gli avrebbe fatto risparmiare il 20% della benzina o anche del gasolio (altrove, nel testo, si parla del 30%).
In pratica, il “solito” team di ingegneri, stavolta norvegesi, studia che ti studia (“con un sacco di lavoro, matematica e sudore”), ha realizzato un oggettino che inserito nella presa di bordo della corrente che una volta si chiamava “accendisigari”, taglia i consumi, riduce le emissioni, aumenta la potenza e, come da testimonianza scritta di due o tre tra i tanti automobilisti, prima scettici e poi entusiasti, che l’hanno già acquistato e provato (purtroppo tendono all’anonimato), fa funzionare meglio persino i fari e l’autoradio. Ma come fa? “Ottimizza la gestione elettronica del motore”, e più non “dimandare”, per dirla con Virgilio all’Inferno. E veniamo alla parte più volgarmente venale della trattativa, anche se ripugna un po’ scendere dall’empireo degli ideali di salvezza del pianeta al vile aspetto commerciale : quante migliaia di Euro costa questa meraviglia della scienza che smaschera gli oscuri intrighi dei costruttori di automobili, in combutta con i petrolieri, come da ipotesi avanzate dal redattore? “Signore e signori, sarebbero 59 Euro, ma visto che siete voi cari automobilisti così spesso turlupinati e visto che noi ingegneri norvegesi siamo degli idealisti filantropi che vogliono beneficiare il mondo, facciamo 29 Euro per i primi che lo acquisteranno in offerta lancio, spedizione inclusa e non se ne parli più”. Cioè, come specificatamente rimarcato, Car Fuel Saver si ripaga con il primo pieno del serbatoio!
A onor del vero c’è un inconveniente che i produttori, in coerenza con l’onestà di una vita spesa a vantaggio del prossimo, non hanno omesso di menzionare: “la disponibilità potrebbe esaurirsi presto”. Cioè affrettatevi. Tutto secondo copione, se vi rammentate il film di Carlo Borghesio “I due compari” del 1955 con Aldo Fabrizi venditore di penne, ovviamente non funzionanti, sostenuto da Peppino De Filippo che fa finta di essere un compratore soddisfatto dell’acquisto.
Ora, davanti a fesserie di questo genere, si potrebbe lasciar perdere, oppure ci si dovrebbe indignare, segnalare e sollecitare un intervento delle associazioni dei consumatori e della magistratura. Ci andrei piano, perché bisogna anche valutare la funzione pedagogica del Car Fuel Saver il quale per la modica cifra di 29 Euro insegna a non credere che gli asini sappiano volare. Perciò più persone aderiranno inviando il contributo e meno allocchi ci saranno in circolazione, nel vero senso del termine in quanto sono probabilmente tutti automobilisti. Per 29 Euro non riceveranno niente in cambio o se riceveranno il magico ritrovato lo possono tenere in bella vista come promemoria.
Caro Sidoli, come dimostrato da sempre, la madre degli allocchi è sempre incinta, e non c’è da stupirsi che tanti cretini credano alle fuorvianti menzogne pubblicate da un inaffidabile giornale e vadano a comprare questo “mitico” accessorio norvegese (e magari si lamentino perché sulle più moderne vetture i costruttori hanno dimenticato di mettere, come un tempo, l’indispensabile accendisigari!