Celebrare l’automobile, al Salone dell’auto di Parigi, questo è il compito di tutte le case presenti, anche se l’atmosfera non si preannuncia molto allegra. Con un’unica eccezione da parte del costruttore francese Renault che, come dice il ceo Luca de Meo “ zitti zitti, dopo quattro anni, siamo diventati l’azienda più moderna d’Europa. Siamo rientrati in campo in modo molto determinato”. In effetti il marchio della Losanga domina l’esposizione di porte de Versailles dove ha fatto rinascere le sue leggendarie vetture degli anni 60/70 – la R4 e la R5 – nelle versioni a zero emissioni, pur mantenendo ruoli molto distinti tra i due modelli, tenendo a distanza i suoi diretti concorrenti. Questo nuovo slancio è simboleggiato, in primo luogo dalla nuova R5, dove de Meo pare aver ripercorso la stessa strada intrapresa nel 2007 quando rilanciò la Fiat 500. Si trova già in portafoglio 75mila ordini, considerando che per il momento sono disponibili solo le versioni più costose, che partono da circa 34.500 euro.
La R4 – la sorella più grande della R5, entrambe prodotte nello stabilimento di Maubeuge, in Francia , basate sulla piattaforma AmpR Small – ha mantenuto un capitale di simpatia, che, come spiega de Meo “ un modello familiare porta una importanza rassicurante, aiuta i clienti a passare più facilmente all’elettrico”. I punti di somiglianza con la sua antenata si ritrovano sia nella silhouette che nella calandra, con i due piccoli fari rotondi, la finestrella sopra la ruota posteriore, dove i fanali hanno una forma di capsula. “ Ci siamo riconnessi con l’innovazione, la tecnologia e la creatività grazie ad una squadra che ha fatto un lavoro straordinario – ha sottolineato ancora de Meo – abbiamo la migliore programmazione, quella che Renault non ha avuto negli ultimi 30 anni.
Abbiamo saputo trasformare la crisi in opportunità e i frutti iniziano a vedersi”. Secondo il ceo i veicoli elettrici rappresenteranno una grande parte del futuro, senza per questo essere l’unica parte e, al salone si può già vedere quale sarà il prossimo capitolo, una Twingo elettrica, che verrà svelata nel 2026 ad un prezzo inferiore a 20mila euro. Contemporaneamente continua la battaglia a distanza con Carlos Tavares, il ceo di Stellantis, che non vuole una revisione della normativa europea sulla riduzione delle emissioni. De Meo con altri grandi nomi dell’automobile, come i tedeschi di Volkswagen e di Bmw, si batte per rivedere gli obblighi di riduzione della Co2 nel 2025, senza mettere- per ora- in discussione l’obbiettivo di porre fine alle vendite di auto termiche nel 2035. Il manager teme l’arrivo di pesanti multe se le immatricolazioni di veicoli elettrici non decollano. Anche la concorrenza cinese, arrivata in massa nella Ville Lumiere, è stata al centro delle discussioni, nel 2023 i brand di Pechino rappresentavano il 12% delle vendite di auto elettriche in Europa e, nel 2030, potrebbero raggiungere il 25%, che equivale ad un mercato di quasi 9 milioni di unità.