Auto

Giu 10 RENAULT GEELY NISSAN

Renault ha messo in atto una riorganizzazione industriale che inizia a dare risultati più che concreti, tanto da permettere a Luca de Meo, ceo del gruppo di portare all’Eliseo, al presidente della Repubblica francese, Emmanuel Macron , la Rafale e la R5, due modelli – così li ha definiti de Meo – che illustrano il rinnovamento del gruppo, sia in termine di design che di tecnologia.” Due vetture – ha detto ancora a Macron  – che incarnano alla perfezione la nostra filosofia, mettere il prodotto al centro della nostra strategia e accompagnare l’ elettrificazione in Europa”.  Il marchio della Losanga ha dato avvio anche all’attività di Horse Powertrain  con il cinese Geely  per la produzione di motori termici, un accoppiamento  molto complementare , sia nella copertura geografica  che a livello tecnico,  ha già registrato dall’avvio , 15 miliardi di fatturato annuo.  

 In parallelo viene consolidata  anche l’attività finanziaria, il costruttore francese è entrato in contatto con  la banca spagnola Santader per costituire una joint venture che si occupi delle offerte di leasing. L’accordo dovrebbe essere firmato entro la fine dell’anno,l’operazione porterà dei vantaggi per entrambi gli attori, da parte di Renault, attraverso il suo marchio Mobilize creato per circoscrivere il proprio impatto ambientale , perverrebbe il circuito di tutti i suoi clienti e Santander  contribuirebbe ai fondi necessari. L’attività di noleggio, in particolare a lungo termine,  con opzione di acquisto, oggi per le case  assicura ottimi utili, rappresenta  almeno il 30% delle immatricolazioni in Europa, una quota che, secondo gli esperti, è destinata a crescere, aiuta ad ampliare  la presenza dei brand a livello globale e aumenta le  risorse finanziarie.  Renault, grazie alla visione  del ceo Luca de Meo, sta affrontando un nuovo slancio che si basa  sullo sviluppo elettrico e sulla tecnologia ibrida e ibrida  plug in, con l’obbiettivo di dare a tutti la possibilità di usufruire di veicoli moderni e di relativi servizi.

Nello stesso tempo, il suo partner giapponese Nissan, nella fabbrica inglese di Sunderland, vicino a Newcastle, con i suoi 6mila dipendenti  ed una produzione di 300mila unità all’anno, sta facendo uscire, in gran segreto, dalle sue linee ,il nuovo suv  Qashqai. Sunderland  non è  solo il centro intellettuale mondiale del veicolo  più famoso di Nissan, è la  vetrina della transizione energetica che  il nipponico ha  messo in atto, con la prospettiva di ridurre i costi di produzione del 30%, entro il 2030, lavorando sulla batterie, sui componenti e  sulla  diminuzione dei tempi di elaborazione, senza per questo fermare l’assemblaggio di auto termiche. Tre delle sei vetture  elettriche che Nissan lancerà entro il 2026 , avranno la matrice di Sunderland con l’intento di aumentare le sue vendite in Europa, di un milione di unità, in fase di allestimento anche la sostituta della familiare Leaf, sempre in versione green. Per raggiungere gli obiettivi previsti, nei prossimi tre anni, gli altri tre veicoli saranno sviluppati proprio con Renault, tra cui la piccola Micra  progettata sulla stessa piattaforma  della R5. Un interscambio che conferma  gli ottimi rapporti che intercorrono tra le due società, il passo necessario per vendere, da Yokohama, nel 2030 unicamente auto al 100% elettriche.

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