“Una reputazione una volta infranta è possibile che venga riparata, ma il mondo terrà sempre i propri occhi sul punto dove si è verificata la crepa.” Questo è il problema di molte celebrità ma anche di chi lavora nel mondo della moda.
Oggi in molti non pensano che la reputazione abbia un valore, questo perchè vedono spesso persone indagate, fallite, ex drogati, truffatori, maleducati (per dirne alcuni) essere sempre al ponte di comando, intervistati, invitati e spesso anche premiati. Sono persone che hanno una reputazione poco limpida , ma allo stesso tempo tu li trovi da tutte le parti, venerati perchè riescono ad essere sempre circondati da persone di successo e in ambienti dove i soldi circolano con facilità. Chi lavora con fatica e serietà sa che per conquistare certi posti non serve solo un colpo di fortuna e la tua bravura, devi farti il famoso “mazzo cosi'” e cercare di non pestare i piedi di qualche potente che cercherà sempre di prevaricare su di te. Oppure devi essere uno che sa gestire la sua immagine e la sua reputazione all’interno della società.
Mi è venuto in mente il tema REPUTATION proprio da mia figlia Isabella che in questo momento è a San Siro a vedere il concerto di Taylor Swift che è un anno che aspetta. Mi raccontava la storia dell’album REPUTATION che la cantante ha scritto proprio dopo la lite tra lei, Kanye West e la moglie Kim Kardashian. La storia non l’ho ben capita ma dopo un periodo in cui la Swift era sparita da social per una serie di ingiurie lanciate dalla coppia sul suo conto ha scritto l’album Reputation per togliersi un po’ di sassolini dalle scarpe e mentre vinceva il Grammy ha detto “Ci saranno sempre delle persone che proveranno a rovinare il tuo successo o a prendersi i meriti per i tuoi risultati.” Così ho pensato che se lo dice lei noi che lavoriamo in un mondo dove è all’ordine del giorno che ci siano persone scorrette possiamo tranquillamente andare avanti, cosa dite?
A me riportano spesso commenti negativi su quello e su questo quindi ho pensato che in qualche modo la tua reputazione diventa il tuo biglietto da visita anche se finisci nelle classifiche di Forbes.
D’altronde sentivo il commento di Mariella Milani che è sempre brava, sull’uscita del Diavolo Veste Prada dopo 20 anni: “nessuno regala niente, ma nella moda ancora meno. Esiste un centro di potere e se non fai parte di quello difficilmente ce la fai” dice la giornalista. Ha proprio ragione. Comunque questa storia mi ha ricordato che quando uscì il DVD del film ( lo so sembra preistoria ma una volta andavamo a comprare i dvd per vedere i film) avevo fatto un accordo con la Disney e avevo inviato il Dvd insieme al CHI E’ CHI. Altri tempi quelli, c’era una grande disponibilità delle aziende a dare omaggi, partecipare ad iniziative anche sulla fiducia di chi te le proponeva. Oggi per fare qualcosa devi fare slide, progetti, dare dati, parlare allo sfinimento. Il marketing ha distrutto le relazioni di pelle, quelle che una stretta di mano andava bene.
Pensate che per anni ho fatto una bella collaborazione con Trudi. Pochi giorni fa ho ricevuto una mail da una ragazza che colleziona i gadget di peluche e le è capitato un elefantino con un cappello da chef con scritto CHI E’ CHI e voleva saperne la storia. Le cose fatte bene non smettono di andare in circolo, tornano e te le ritrovi sempre. Secondo voi ad esempio questo matrimonio indiano dell’uomo più ricco costato 600 milioni di dollari a voi sembra una cosa normale in un paese dove la popolazione muore di fame? Un altro che pensa che i soldi possano comprarti la reputazione.
In questi giorni si è parlato di Morgan per denuncia di stalking e altro. Ma scusate ma cosa continuate a far lavorare uno così mi chiedo io? Ricordo una serata al Cenacolo di Artom a casa di qualcuno (non ricordo), dove Morgan era insieme ad Angelica e ad un certo punto si misero a cantare. Lei io non sapevo fosse la sua compagna, era molto giovane e ovviamente era palesemente sottomessa a lui dal punto di vista artistico. Facemmo amicizia quella sera, mi raccontò le sue ambizioni era molto dolce, ma capì che cercava indipendenza e una fuga da quel binomio così soffocante.
Di sicuro anche gli uffici stampa e le agenzie vivono grazie alla loro reputazione, fatta per lo più da clienti importanti da mettere nel portfolio. Da qualche anno ( 23!) in molti possono vantarsi di aver vinto il premio Barbara Vitti del CHI E’ CHI che ho creato proprio per premiare chi lavora bene a prescindere da “per chi ” lavora. Sono felice di aver visto che Guitar ha messo il logo del CHI E’ CHI AWARDS nella firma della loro agenzia , come sempre le Signore Godi sono le più intelligenti di tutte e hanno capito che un premio va valorizzato. Grazie !
Quest’anno hanno votato più di 600 persone della nostra community per scegliere il vincitore ed, esclusi quelli già premiati negli scorsi anni, sono arrivati in finale Enzo Domingo con la sua Domingo Communications, Maria Vittoria Mezzanotte per Brunello Cucinelli, Alessia Fattori Franchini e la sua AFF, Emilia Lipsi con Eplusestudio, Luca Maria Di Marco e Cristiana Cavallari votati per l’ufficio stampa Armani e Barbara Bertelli per Bertelli Pigola. Ovviamente ho già comunicato ad uno di questi che dovrà venire a ritirare il premio a Palazzo Marino a settembre perciò se non mi avete sentita non avete vinto... ma siete stati tra i più bravi e penso sia giusto dirlo!
Bene vi lascio con questa mail un po’ da FEBBRE DEL SABATO SERA , perchè sono fatta così…
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