Moda

Feb 17 NOTE SUL PALCO

di Cristiana Schieppati

Non so voi ma il Festival di Sanremo è stato anche peggio della Milano Fashion Week, competizione musicale ma anche passerella di alta moda che ha trasformato il Teatro Ariston in una vera e propria “Sanremo Fashion Week” soprattutto per i commenti e i giudizi di opinionisti ufficiali e improvvisati. Tutti sentivano il bisogno di dire la loro su ogni dettaglio, dalla musica agli outfit fino alle inquadrature televisive. I social network hanno amplificato il dibattito su Sanremo, rendendo chiunque un potenziale commentatore. X (ex Twitter), Instagram e TikTok sono stati invasi da pagelle sugli outfit, meme sulle gaffe e analisi sulle canzoni, spesso con toni da critici musicali navigati. Se una volta il Festival era materia di discussione il giorno dopo al bar o in ufficio, oggi ogni secondo diventa occasione di giudizio collettivo in diretta.

Le trasmissioni televisive hanno cavalcato l’onda, trasformando il Festival in un reality da sviscerare minuto per minuto. Dagli approfondimenti pre-serata alle maratone post-serata, ogni dettaglio veniva analizzato, con ospiti, giornalisti e personaggi dello spettacolo che gareggiavano nel dire la loro, spesso con toni da “esperti di tutto”. Io quando ho visto Francesca Pascale opinionista (forse perchè ex moglie della cantante Paola Turci?) a Domenica In avrei voluto essere il cellulare di Simone Marchetti per vedere quanti commenti gli sono arrivati in diretta per le sue espressioni .

Oggi non basta più commentare: bisogna farlo con ironia, sarcasmo o iperboli. Il Festival è diventato una competizione parallela tra chi trova la battuta più tagliente o il giudizio più virale. I critici musicali tradizionali si sono trovati a competere con influencer e creator, che spesso hanno più seguito e capacità di indirizzare l’opinione pubblica. Negli anni d’oro della TV, Sanremo era raccontato da poche voci autorevoli, che costruivano una narrazione omogenea. Oggi, invece, le opinioni si moltiplicano senza un filo conduttore, creando una sorta di caos in cui ogni punto di vista è valido, purché trovi eco nel pubblico. Un velo pietoso sulle domande di certi colleghi giornalisti e plauso a Elodie che li ha mandati a quel paese.

Sanremo 2025 ha dimostrato che il Festival non è più solo una gara canora, ma un evento mediatico che vive di polemiche, giudizi e meme, un fenomeno collettivo, e oggi, più che mai, il commento è parte integrante dello spettacolo.

Io a fare le gallery del CHI VESTE CHI ho preso 1000 follower in più e alcuni video come Damiano David che canta la Felicità sono andati virali. Il giornale che ha battuto anche Tv Sorrisi e Canzoni secondo me è stato VANITY FAIR che ha messo in pista tutto il glamour che la moda può portare. Bravi tutti e complimenti per la copertina con la galleria dei cantanti e tutti i contenuti digitali, so quanto impegno e fatica ci sia dietro a questi progetti.

La moda è stata presente anche con Bianca Balti, top model che ovviamente ha portato la sua eleganza sul palco dell’Ariston come co-conduttrice della seconda serata. La supermodella italiana, attualmente in cura per un tumore ovarico, ha scelto di apparire con la testa rasata, indossando abiti di Valentino, Giorgio Armani e Roberto Cavalli che mettevano in risalto le sue cicatrici chirurgiche. La sua presenza ha rappresentato una potente celebrazione della vita e della resilienza, lanciando un messaggio di autenticità e forza.

Eppure ho sentito molte persone dire che vederla così “nuda” non era il messaggio giusto e ho pensato di chiedere un’opinione a chi il cancro lo ha avuto, per sapere se effettivamente quello portato sul palco di Sanremo poteva essere un messaggio di conforto. Cristina Milanesi, beauty director di Io Donna, che ha affrontato questo male, ammette che “il cancro è una sfiga”, come diceva il professor Veronesi. Lei mi ha dato una chiave di lettura diversa, “Il cancro è una disperazione, non è democratico per tutti, prende ricchi e poveri, ma questi ultimi lo devono gestire in modo diverso. Bianca è una privilegiata, ma le persone normali sono disperate quando si trovano senza capelli perchè le cure con la chemioterapia le devastano. Devono mettersi la parrucca perchè se no non lavorano, perchè non possono permettersi lo show e devono performare se no rischiano di perdere il lavoro o di vedere i figli piangere. Il cancro lo togli dal corpo ma non dalla testa e nella quotidianità devi far finta di niente, devi farti accettare magari con un trucco oncologico che quelle ciglia te le ridisegna. Forse mi sarebbe piaciuto vederla con una parrucca o con un foulard, l’avrei sentita più vicina alle persone normali”.

Io non ci avevo pensato al tema delle disuguaglianze nell’accesso alle cure, Bianca può permettersi controlli avanzati, test genetici e interventi preventivi in strutture d’eccellenza, ma la realtà per molte donne è ben diversa. Forse la sua storia potrebbe essere un punto di partenza per riflettere su quanto la prevenzione oncologica sia un diritto per tutte e non un privilegio per poche.

Mentre l’Italia cantava canzonette la moda andava in scena a New York, dove la Fashion Week ha visto il ritorno sulle passerelle di Calvin Klein con la nuova direttrice creativa, l’italiana Veronica Leoni, prima donna a ricoprire questo ruolo nella storia quasi sessantenne del marchio, un passato da Jil Sander e Céline, Moncler e The Row. In prima fila il fondatore di @Stylenotcom che non ha perso l’occasione di comunicare che ha iniziato una collaborazione con Zara , una capsule collection in vendita a NYC presso lo store di Soho e online negli Stati Uniti e successivamente nelle capitali della FW (il 25 febbraio a Milano in Vittorio Emanuele, il 3 marzo a Parigi e successivamente in tutto il mondo! La collezione si chiama “Let’s talk about fashion” e celebra i vari aforismi che hanno reso celebre Beka Gvishiani che saranno in bella vista su magliette, tote bag e cappellini (non come il suo però!), accessori per la casa. Io vedo già Andrea Caravita pronto a fare la fila per la candela .

Pensieri e creatività sono i focus di tutti i progetti, come ha raccontato Andrea Batilla moderando il talk di Marcolin all’inaugurazione della mostra Web Eyewer – Framing Light organizzata nel Salone dei Tessuti di Milano. Sul palco cinque fotografi, Stefano Guindani, Camilla Ferrari, Giulia Mantovani, Niccolò Parsenziani e Gaia Bonanomi che con le loro fotografie hanno slegato l’immagine dalla pubblicità, creando contenuti che parlano di gusto, trasparenza e quiet luxury, tre valori che incontrano la personalità del cliente del brand con l’obiettivo di creare matrici di valore con le persone. Durante la serata ho avuto modo di salutare Fabrizio Curci, il Ceo di Marcolin che mi raccontava di come Tom Ford stia performando benissimo e di quanti progetti stiano facendo con questo brand. Mi sono fatta due risate quando mi ha detto “Io nella moda faccio il duro, ero abituato con i metalmeccanici”, visti i suoi trascorsi professionali nel mondo automotive.

Finisco con due note non richieste ovviamente.

  1. Antonio Belloni è entrato nel capitale di Antica Gelateria Matteo, il laboratorio artigianale di produzione di gelati che fa i famosi fruttini, quelli che mangiate a La Langosteria per intenderci. Quindi non stupitevi se da oggi in poi li troverete anche in altri luoghi…
  2. Se andate a Londra vi consiglio di andare a The Beaumont Hotel in Myfair, me l’ha consigliato il mio amico Marco Montagnani direttore del Grand Hotel Victoria. Zona centrale e comoda, asciugamani in cotone egiziano 800 grammi ( ovviamente me li sono già ordinati su Amazon …) e soprattutto personale che ti saluta “Good morning Ladies” che ti senti subito una protagonista di Bridgerton … sto pensando di chiedere anche alla mia portinaia di salutarmi così per svoltarmi la giornata. A proposito di Bridgerton, fino a maggio potete andare a vedere al Bridge Theatre un meraviglioso e sexy Jonathan Bailey in Richard II, divertente e visto in chiave moderna. Io non capivo molto ma, come diceva mia figlia Isabella, “mamma anche se non capisci molto tu guarda le figure…”. Fatto.

.
.

SEGUICI SU INSTAGRAM

SEGUICI SU FACEBOOK

Facebook Pagelike Widget
Top