È iniziato a Cortina d’Ampezzo il Mondiale di sci alpino più strano della storia di questo sport, il primo appuntamento iridato in tempo di Covid e che, come tale, si disputerà a porte chiuse. Un peccato, certo, perché in momenti normali sarebbero stati in migliaia gli spettatori ammassati sulle tribune o a bordo pista, pronti a far sentire il loro incitamento soprattutto per chi, come gli italiani, “giocava in casa”.
Dall’8 al 21 febbraio la Regina della Dolomiti ospiterà circa 600 atleti provenienti da 70 nazioni che si contenderanno i 13 titoli iridati e le 39 medaglie in palio in discesa, super G, gigante, slalom, combinata alpina e, per la prima volta, parallelo individuale.
Un Mondiale giunto alla 46° edizione, che torna in Italia 16 anni dopo Bormio 2005 e per la settima volta nella nostra storia. Si tratta anche del terzo appuntamento a Cortina, che ospitò la rassegna iridata nel 1932 e nel 1956 in
occasione dei Giochi olimpici. Sarà anche il primo grande evento senza due icone che hanno monopolizzato gli ultimi anni di questo sport, ovvero Marcel Hirscher e Lindsey Vonn.
Le speranze di medaglie per l’Italia sono quasi tutte di colore rosa: le donne, infatti, sembrano in condizioni nettamente migliori rispetto ai colleghi maschi per centrare un successo o, in generale, per mettersi al collo una medaglia. Certo, la grande assente a Cortina è proprio una donna, anzi, colei che in questo momento era “La” donna per eccellenza dello sci azzurro, Sofia Goggia, il cui infortunio a pochi giorni dal via ha privato il medagliere azzurro di uno o più ori che in molti davano per scontati. I nomi su cui puntare sono due: Marta Bassino, che deve confermare almeno in gigante la sua strepitosa stagione fatta di quattro vittorie e un terzo posto, e Federica Brignone, vincitrice della Coppa del Mondo 2020, e che pur non avendo ancora vinto in questa stagione ha comunque collezionato quattro podi e vuole rilanciarsi dando la zampata vincente nel momento più importante.
Sul fronte maschile, invece, puntiamo tutto sulla velocità con la coppia formata da Dominik Paris (fresco vincitore nell’ultima discesa di coppa) e Christof Innerhofer, due che possono puntare all’oro sulla pista di casa.
Abbiamo voglia di ascoltare il nostro inno risuonare tra le meravigliose vette delle Dolomiti perché, anche senza pubblico, un Mondiale in casa va onorato fino in fondo.