“Il settore auto è su un altro pianeta. Tradizionalmente ci volevano da 4 a 5 anni per sviluppare un’auto, mentre ora ne bastano meno di due, sono stati i cinesi i precursori di questa rivoluzione.” Lo afferma Luca de Meo, il ceo del Gruppo Renault: “per Twingo abbiamo aperto un centro di ingegneria a Shanghai, integrando Renault direttamente nell’ecosistema di ingegneria più dinamico al mondo, così potremo sviluppare in meno di 24 mesi tutte le auto del nostro gruppo!”
–Come avete lavorato per raggiungere questi obiettivi?
“Con quest’accelerazione, l’industria automobilistica si è avvicinata agli standard tipici dell’elettronica. È una leva per ridurre i costi e un modo per restare il più vicinopossibile ai propri clienti, le cui aspettative si stanno evolvendo al passo con il digitale. Questo è il senso di tutta la storia, le auto stanno per diventare una sorta di smartphone su ruote, che si potranno aggiornare e migliorare ogni giorno, per l’intero ciclo di vita.”
-Avete sviluppato da soli la parte dedicata all’elettrico ?
“Si sapeva fin dall’inizio che la transizione verso i veicoli elettrici non sarebbe stato un lungo fiume tranquillo. È sempre così quando una nuova tecnologia nasce, ma non è ancora matura, in particolare quando richiede il mutamento di tutta la catena del valore. Con Ampere e Horse, abbiamo dato l’agilità e la flessibilità necessarie per far fronte a tutti gli scenari. I veicoli elettrici e termici sono sport completamente diversi, abbiamo creato Ampere per farne un leader, attuando innovazioni ad ogni livello. Twingo è sviluppata in meno di 2 anni, R5 è prodotta in meno di 10 ore a Douai, grazie alla tecnologia LFP per le batterie servono solo 18 mesi e si riducono i costi del 40% nel giro di una generazione! Le tecnologie termiche ed ibride sono ancora una questione di scala, su questo puntiamo con Horse, significa circa 5 milioni di motopropulsori prodotti all’anno”.
– Identico approccio per lo sviluppo delle piattaforme?
“L’elettrico ed il termico sono realtà differenti, per cui rafforzare una piattaforma multienergy vuol dire necessariamente scendere a compromessi. L’elettrico sarà il futuro, per cui la questione non si pone: noi vogliamo metterci nelle condizioni di vincere le medaglie in questa disciplina, ciò comporta fare scelte chiare. Con la piattaforma APP di Alpine desideriamo raggiungere l’eccellenza senza compromessi, é stata sviluppata per preservare la leggerezza che è il cuore e l’identità di Alpine.”
– Quali saranno le vostre future azioni da qui al 2035?
“L’emendamento proposto dalla Commissione Europea per dare più flessibilità ai costruttori automobilistici è un passo positivo. C’era il rischio di imporre 15 miliardi di multe ai costruttori che avevano già fatto la loro parte, senza le condizioni per far decollare il mercato. L’obiettivo rimane lo stesso: la fine della vendita dei veicoli termici nel 2035. Con 12 veicoli 100% elettrici in gamma e altri previsti a breve, il Gruppo Renault si è già mobilitato, è necessario però ricordare che il passaggio può essere solo frutto di uno sforzo collettivo.”
– Alpine A290 Car of The Year 2025, il bilancio e quali prospettive ?
“ Al lancio del piano Renaulution, abbiamo puntato su Alpine che era quasi a un punto morto. Ciò si è tradotto nell’ingresso in F1,per cui sotto gli occhi di un’audience globale, toccando con mano il massimo livello di esigenza, una leva che ci ha portati in alto, tanto da aver triplicato le vendite dal 2020, quando avevamo solo la A110, alla fine del suo ciclo di vita. L’ambizione è dotare Alpine di una gamma completa a zero emissioni entro il 2029, con sei modelli. La A290 è la prima di questo “dream garage”, la seconda, la A390, arriverà il mese prossimo.”
– Quale altra sfida affronterà il Gruppo Renault?
“Sono profondamente convinto che oggi i costruttori debbano porre l’innovazione al centro delle loro priorità. Per un secolo, il mantra è stato l’efficienza e i volumi, oggi è l’agilità strategica, la capacità di adattarsi rapidamente ad una volatilità che è ovunque. Questa filosofia è al centro dell’approccio adottato da Renault. Si tratterà di reinvestire in noi stessi, disponiamo delle risorse economiche necessarie per spingere il prodotto e il gruppo ad un livello superiore, all’avanguardia dell’eccellenza e del rendimento, per sfruttare al massimo ogni circostanza.”
– Il 2024 è stato un anno positivo per le vendite a livello globale?
“I risultati storici dello scorso anno sono la consacrazione del piano Renaulution di cui stiamo raccogliendo i frutti.Siamo cresciuti in termini di volumi con tutti e tre i nostri brand, Renault, Dacia, Alpine. In Europa abbiamo registrato una espansione doppia rispetto a quella del mercato, con un potenziamento a doppia cifra in Brasile ed in Corea del Sud. Renault è stata, nel 2024, il brand francese più venduto nel mondo.”
L’automobile elettrica cinese, al Salone dell’auto di Shanghai, il più grande del mondo, che si svolge in questi giorni, più che nuovi modelli , mostra la sua forza tecnologica, poiché sarà solo questa a legarla al futuro di cui, di fatto, si é già impossessata. La guerra commerciale tra i giganti di Pechino passa attraverso le batterie, se il costruttore Byd ha lanciato una batteria che ricarica 400 km in soli 5 minuti, Catl (Contemporary Amperex Technology Limited) ha già annunciato che riesce a ricaricarne 520 km, nello stesso tempo. Ormai tutti gli occhi sono rivolti verso il Paese di Mezzo diventato un punto di riferimento in materia di innovazione e la sua industria vuole esibire i vantaggi che già ora è in grado di mostrare e che vuole mantenere. Catl, il gigante sconosciuto, ha sede a Ningde, a metà strada tra Canton e Shanghai, una città senza aeroporto, diventata la capitale planetaria dei veicoli con nuova energia, conta ora sulla sua quotazione secondaria alla borsa di Hong Kong ( è già presente alla borsa di Shenzhen) , per accelerare il suo sviluppo all’estero, in particolare in Europa, spera di raccogliere almeno 5 miliardi di dollari. Questi fondi potrebbero essere utilizzati per impiantare una fabbrica in Ungheria ( nel 2023 ha già avviato uno stabilimento in Germania), attualmente Catl domina in assoluto il mercato delle batterie, da sola rappresenta un terzo del commercio mondiale, fornisce le maggiori case automobilistiche, come Mercedes-Benz, Bmw, Toyota, Honda, Hyundai e Volkswagen, ha appena lanciato un accumulatore agli ioni di sodio che consentirà di non dipendere più dal litio e cobalto, i due metalli utilizzati attualmente, offrendo, inoltre, una migliore resistenza agli sbalzi climatici. Stellantis ha firmato con Catl, alla fine del 2024, una joint-venture detenuta al 50/50, per realizzare nel suo sito di Saragozza, in Spagna, una fabbrica di batterie a litio-ferro-fosfato,é previsto un investimento di 4 miliardi di euro, progettato per essere completamente a emissioni zero, la cui produzione dovrebbe iniziare alla fine del 2026, con una capacità di 50 gigawattora. Conferma il ruolo importante della Spagna nel settore auto, oggi il paese iberico è il secondo produttore europeo dopo la Germania, con 1,87 milioni di auto assemblate lo scorso anno. In Italia decine di progetti sono stati annunciati ma l’avviamento tarda a decollare , mentre i costi dell’energia sono esplosi e le vendite di auto elettriche viaggiano al rallentatore. L’Unione Europea fatica a colmare il ritardo nella costruzione di batterie , ritenute cruciali per la decarbonizzazione dei veicoli, una svolta determinante per abbandonare, in anticipo, i veicoli termici, mostra il confronto diretto con i concorrenti americani e europei . Una Tesla – vive ora nell’ imbuto nero i cui l’ha posizionata il suo ceo Elon Musk – si può rifornire in 15 minuti per soli 320 km, gli identici valori che si trovano nella nuova berlina Mercedes Benz Cla. I progressi registrati dai fabbricanti del popoloso stato dell’Asia orientale hanno permesso di moltiplicare la velocità di ricarica di almeno dieci volte, negli ultimi quattro anni. Byd, il marchio divenuto numero uno mondiale delle auto elettriche, fornisce batterie ad altri costruttori e detiene circa il 16% di questo segmento.