Una futura visione comune, a lungo termine per l’India, questa la ragione della visita a New Delhi del presidente di Renault, Jean-Dominique Senard, del ceo del Gruppo Renault Luca de Meo e dell’amministratore delegato di Nissan, Makoto Uchida. Seicento milioni di dollari sono stati stanziati per realizzare quattro nuovi suv del segmento C, più due veicoli elettrici di fascia A, in totale tre veicoli per ogni società. Vetture che significheranno un utilizzo degli impianti in loco, superiore all’80% e daranno anche inizio ad un aumento delle esportazioni dall’India. A Chennai – la fabbrica comune per Renault/Nissan, è stata realizzata nel 2010, con una capacità produttiva di 400mila unità all’anno – presso il Technology Business Centre, saranno assunte altre duemila persone (in totale le due società impiegano 15mila dipendenti e sono stati investiti, dall’inizio, 1,8 miliardi di dollari) con l’obiettivo di raggiungere la neutralità di carbonio entro il 2045, attraverso un programma messo in atto per la transizione al 100% di energia rinnovabile, riducendo, nello stesso tempo il consumo dell’energia stessa, almeno del 50% rispetto ad oggi. L’impianto di Chennai ha già assemblato 2,7 milioni di unità, di cui 1,2 milioni esportate in oltre cento paesi, sono state costruite anche più di 4,4 milioni di parti relative al gruppo propulsore, come motori e cambi. Queste operazioni serviranno a rafforzare l’alleanza, creando, contemporaneamente, una maggiore responsabilità e autonomia, in un mercato dove 1,4 milioni di auto dei due gruppi, sono già in circolazione per le strade, la maggioranza sviluppata e prodotta in loco. Questa agilità di movimento consentirà a Renault di moltiplicare la sua collaborazione con il cinese Geely, dopo aver anche scelto Volvo Trucks per sviluppare i veicoli commerciali del futuro. Nello stesso tempo Nissan sta definendo la sua alleanza con Honda per sviluppare veicoli elettrici. Renault ha anche comunicato che ha intenzione di mettere sul mercato, nei prossimi sei mesi, il 7% del capitale in suo possesso del costruttore giapponese, rappresentano circa 280milioni di azioni. Non è la prima volta che avvengono tra di loro delle cessioni, questa volta il partner nipponico acquisterà immediatamente una quota del 2,5%, significa per il francese un flusso di cassa di almeno di 365milioni di euro, fondi che accelerano la riduzione del suo indebitamento, contabilizzato, alla fine del 2023, a 9,6 miliardi di euro. Il restante 4,5% delle azioni può essere ceduto ad un altro attore, a meno che Nissan, entro il prossimo semestre, non decida di appropriarsi della totalità della vendita.