Fin da piccoli ci hanno insegnato che se raggiungiamo un obiettivo possiamo meritarci una medaglia d’oro. Ce la regalavano alle elementari le maestre quando finivamo qualche programma o concorso, io andavo dalle suore e me la consegnavano attaccata ad un fiocchetto con la spilla da balia che mi appuntavano sul grembiule, la maggior parte delle volte c’era impresso San Francesco che dava la benedizione. Poi sono passata alle gare sportive e quelle da sci dove una volta sono riuscita a prendere la medaglietta d’oro: eravamo in tre, due erano stati squalificati perchè non avevano imbroccato la porta giusta. A volte ci vuole un po’ di cu… fortuna no?
La mia carriera sportiva è finita li, mio padre voleva facessi scherma alla Società del Giardino o diventassi una campionessa di judo. Una volta al mio compleanno arrivò con un kit stile karatè kid e mi disse che mi aveva regalato un bel corso di judo. Io iniziai a piangere disperata, mi aveva fatto uno scherzo, anche se in fondo in fondo secondo me ci sperava. Così l’unica vera medaglia d’oro che ho avuto tra le mie mani è stata quella di Valentina Rodini vinta alle Olimpiadi di Tokyo in canottaggio, lei è una dei tanti sportivi che abbiamo premiato con il nostro CHI E’ CHI SPORT & STILE, un premio che spero di riuscire a replicare a fine anno.
La medaglia d’oro virtuale me la do come madre. Penso di aver dato il massimo come mamma, un ruolo che nessuno ti insegna, ma che penso davvero di aver svolto come una campionessa di salto in alto. Voi direte: dovrebbero dirtelo le tue figlie, mica tu. E’ vero, ma siamo anche noi a doverci ogni tanto dare una valutazione e non aspettare il giudizio degli altri. Sarà che io non avendo un capo che mi ha dato promozioni o una bella dose di complimenti per incentivare il mio lavoro sono abituata a farmi un’auto valutazione su quello che faccio, sostanzialmente mi do da sola una bella pacata sulla spalla e mi dico “dai Cristiana non sei poi così male“.
L’altra sera a cena Ludovica mi ha detto “mamma io e Isabella siamo fortunate, io posso portare avanti la mia passione per i cavalli e lei adesso è a New York a fare un’esperienza studio che era il suo sogno”. Si, sono sacrifici e non dico solo economici. Far raggiungere un sogno a qualcun altro a volte non ti permette di esaudire il tuo. La mia generazione era abituata a doversi guadagnare le cose, oggi ai nostri ragazzi gliele serviamo spesso su un piatto d’argento. Tanto vale che ci venga almeno riconosciuto di averli portati fino a li.
Isabella è andata a NY per un Summer Camp organizzato da Sotheby’s e, con grande soddisfazione, sta imparando la connessione tra arte e moda. Prima di partire come compito le hanno detto di guardare la sfilata di Gucci Cosmogonie, la sfilata di Alessandro Michele organizzata nella fortezza medievale patrimonio dell’Unesco Castel del Monte, in Puglia. Ieri l’hanno portata nel negozio di Prada sulla Madison Avenue per farle vedere come è organizzato un negozio di lusso e, dato che lei è l’unica italiana, le hanno chiesto di raccontare il brand. Con grande gioia mi ha chiamata e mi ha detto “Mamma oggi ti ho pensata tanto perchè ho parlato di Prada pensando a quello che mi hai raccontato tu, a quando mi hai fatto vedere il negozio in Galleria dicendomi che era il primo che la famiglia di Miuccia aveva aperto in città e ho raccontato anche della Fondazione Prada quando siamo andate”. (Ecco spero non abbia detto che l’ho portata proprio quando c’era la mostra sul Kamasutra …) . E’ finita che l’hanno chiamata “the milaneeeseee” segno che Michela Proietti potrebbe scrivere un nuovo libro dal titolo “Una milanese a NY”.
A volte pensiamo che i nostri figli non si accorgano di nulla, che ci accompagnino svogliati a fare certe cose, invece assorbono tutto e quindi la gioia per un genitore che corre dal mattino alla sera è proprio sapere che “qualcosa resta”. Voglio dire ad Elisa Taviti (è nato il secondo maschietto), Amina Marazzi Gandolfi e Francesca Ragazzi, tre giovani neo mamme, che per avere quella medaglia basta essere se stesse, ma sapere che abbiamo la responsabilità di creare la generazione del futuro e quindi non possiamo fregarcene. I figli vanno seguiti finché non sono in grado di andare avanti da soli.
Ne parlavo anche con Cristina Milanesi al nostro pranzo pre vacanza, dicevamo come sia difficile questo compito e di quante delusioni a volte arrivino, per questo uno deve sapere che comunque ha fatto il massimo e che ha portato i figli fino ad un certo punto, poi devono volare da soli. Penso a Ballerina Farm che sta monopolizzando il mio tiktok… avete letto? Lei praticamente era una ragazza con un gran talento per la danza tanto da essere ammessa alla Juilliard School la scuola che ha ispirato il film Fame (in Italia Saranno Famosi). Per sposare un miliardario mormone (proprietario di più di una compagnia aerea) ha rinunciato alla sua passione; oggi ha 30 anni e 8 figli e vive in una fattoria sperduta nel nulla dove fa tutto con le sue mani e senza l’aiuto di nessuno. E’ uscita in questi giorni un’intervista sul New York Times alla coppia, diventata famosissima sui social, dove tra le righe si è capito che è sottomessa al marito. Tipo che lei voleva come regalo di compleanno una vacanza e il marito le ha regalato un bellissimo grembiule porta uova… e sui social si è scatenata la polemica all’insegna del FREE BALLERINA FARM.
Io non sono mai stata con un miliardario, ma mi sembra che il rapporto di sottomissione di una donna sia a volte implicito. In questi giorni c’è stato anche un video, subito cancellato ma diventato immediatamente virale, in cui Jessica Michel Sefarty faceva vedere di essere stata picchiata dal suo fidanzato, Leonardo Maria Del Vecchio, il quarto dei sei figli del fondatore di Luxottica. Lei poi ha scritto un messaggio per sviare l’argomento, ma la cosa mi ha comunque fatto riflettere. Essere libere non è così scontato quando hai al tuo fianco un uomo che ti fa vivere nel lusso, ti porta in un mondo dorato che rafforza il suo maschilismo, dove spesso la donna è un oggetto da mostrare come l’ultimo modello di macchina o di barca. Possiamo dire che queste donne sono vittime o secondo voi sono ben felici di sottostare a certe regole?
Nel mondo del business molte donne cedono la loro indipendenza per crescere. Benedetta Rossi, che ha fino ad ora portato avanti i suoi programmi di cucina da sola, per sua stessa ammissione è arrivata ad un punto in cui da sola non può più crescere e quindi ha siglato un accordo con Mondadori. Stesso ragionamento lo ha fatto Cristina Fogazzi che ha ceduto parte dalla sua Veralab ad un fondo. Non è semplice andare avanti da soli, ma non è così scontato che ci sia intorno a te qualcuno che ti aiuti.
Di sicuro stiamo vivendo periodi complessi, in cui l’economia traballa e piuttosto che rischiare di mandare tutto all’aria si preferisce rifugiarsi in situazioni che rassicurino un po’. Il crollo dei mercati del lusso è costante, soprattutto per quei brand che non hanno creato un legame con il direttore creativo, non a caso Cucinelli, Armani, Prada hanno dei bei ricavi grazie ad un limitato aumento dei prezzi ed ad una fidelizzazione del consumatore che in quel brand trova conforto e rassicurazione.
E’ certo che il presidente francese Macron deve dire grazie a due donne, Lady Gaga e Celine Dion, per aver salvato la cerimonia di apertura delle Olimpiadi di Parigi 2024 vista da 4,2 milioni di spettatori e 29% di share. Io sono rimasta tre ore incollata al televisore (non mi capita più), un po’ perchè per me le Olimpiadi rappresentano sempre un momento storico e poi perchè c’era la mia adorata Parigi. Secondo Nielsen il SuperBowl ha totalizzato 123 milioni di persone, altre cifre record sono state raggiunte anche dalle Olimpiadi di Rio 2016 (dati Deutstchandfunk 2021) e a quelle di Tokyo 2020 (dati CIO) che hanno raggiunto televisivamente oltre 3 miliardi di persone. La fruizione televisiva come la intendevamo un tempo però sta perdendo terreno, gli spettatori tv sono in calo, come dimostra il recente studio dell’Osservatorio Internet Media della School of Management del Politecnico di Milano, con una contrazione del 22% da 26 a 20 milioni di telespettatori dal 2012 al 2022. L’integrazione con il digitale è una costante anche per i network tradizionali, perchè è sui canali digitali che si possono intercettare i nuovi utenti. La conferma arriva dal report dell’Osservatorio InSIdE promosso da Pulse Advertising che nell’ultima wave ha rilevato come il totale della popolazione italiana che segue almeno 1 influencer è passato da 28 a 29 milioni in un solo anno, un incremento importante che conferma la forza comunicativa delle piattaforme social.
Oggi si è scatenata una polemica con Benedetta Pilato la campionessa di nuoto che è arrivata quarta e, intervistata in tv, ha detto “per me è comunque il giorno più bello della mia vita” ed è stata derisa in studio dall’inviata Elisabetta Caporale e da Elisa Di Francisca che si chiedevano in diretta se “la ragazza ci è o ci fa”. Io sono d’accordo con questo commento di Luca Zambrella che ha commentato come “la cultura del successo a tutti i costi ci sta sgretolando pian piano, ogni tanto si può essere normali, anche essendo i più forti al mondo”. Con una ricerca infatti adidas ha dimostrato come 1 atleta su 5 pensi di “non essere bravo a fare sport” e lo consideri un ostacolo alla pratica sportiva. Questa cifra sale ulteriormente a 1 persona su 4 che proviene da comunità svantaggiate. Per contribuire a combattere questo problema in crescita, l’ultima campagna di adidas, insieme alle partnership e ai programmi in corso a livello mondiale, tra cui adidas Arena, adidas GROUNDPARIS, Breaking Barriers, Gol De Letras e Boys & Girls Clubs of America, intende contribuire a disinnescare la pressione negativa dimostrando il potere della fiducia in sé stessi, che ha dimostrato di aumentare le prestazioni nello sport.
I commentatori della cerimonia di apertura delle Olimpiadi su Rai2 sono stati pessimi. Due uomini completamente impreparati, che seguivano una scaletta senza saper fare un commento o raccontare un aneddoto, abituati con gli occhi solo a seguire una palla da calcio. La moda era presente con i suoi marchi premium Louis Vuitton, Dior, Berluti ed a nessuno è venuto in mente di far partecipare anche un esperto di costume, magari una donna, che ha comunque una sensibilità più attenta a certi linguaggi estetici. C’e stata anche una sfilata con i giovani designer parigini indipendenti, per mettere in evidenza come la ville lumiere sia la capitale della moda internazionale e quella che crea nuove tendenze e nuovi talenti, come Jeanne Friot, Charles de Vilmorin, Victor Weinsanto, Alphonse Maitrepierre, Kevin Germanier.
Noi italiani comunque ci siamo distinti, li sul nostro bateaux mouche a far sventolare la bandiera, elegantissimi in Giorgio Armani, così scatenati a urlare che il nostro Gimbo Tamberi ha perso la fede, non in senso mistico, ma quella nuziale. Miele per la stampa.
Detto questo è ora di andare in vacanza, forza smettetela di mandare comunicati stampa sul Back to School, Back to Office, come trattare i capelli dopo le vacanze, save the date di ottobre … BASTA, STOP, FERMI perchè a me viene la nausea. Io mando la mia newsletter in vacanza fino al 2 settembre, perciò state sereni che non vi rompo più con i miei lunghi sermoni. Che a settembre ci aspetta un mese delirante, Camera Moda ha già annunciato un giorno in più in calendario, 58 sfilate e nuovi nomi in calendario come CHICCOMAO e PHAN DANG HOANG che non sono dei pockemon. Io ci sarò il 17 settembre con i nostri CHI E’ CHI FASHION COMMUNITY AWARDS… XXIV° edizione ma vi rendete conto? Sono pronta per la pensione.
Buona estate amici… e mi raccomando…non mandate comunicati inutili, lasciate la tastiera a riposo che io me ne voglio stare a mollo come Tony Effe e fare Sesso e Samba.
Nella foto Martinenghi medaglia d’oro a Parigi 2024 nei 100 metri rana ( foto ansa)
A 90 anni se ne può fare davvero della qualunque, Cristiana. Ho letto dall’inizio alla fine e non ho l’impressione di avere perso del tempo.
Buona estate, sesso, samba & tutto quanto.
😂😂😂 grazie Gianni un abbraccio forte