“Ricordatevi che entriamo nelle case degli italiani come ospiti e come tali abbiamo l’obbligo di presentarci con educazione vestiti bene con la barba fatta è sempre sorridenti” questa è una delle cose che il Cavaliere ripeteva spesso a chiunque entrasse a far parte di Finivest prima e Mediaset poi. L’attenzione che poneva al modo di presentarsi, all’educazione e alla gentilezza è stata una delle chiavi del suo successo personale, come imprenditore e come presidente, del Milan.
Berlusconi fu colui che cambio il calcio Italiano attraverso in visione futuristica che solo i grandi personaggi hanno. Costruì una società calcististica che non solo vinse, ma specialmente con il Milan di Sacchi diede spettacolo così che anche i tifosi avversari gli potessero riconoscere la bellezza della sua creatura. Il suo Milan rappresentò per anni un sistema societario da imitare persino per la Juve dell’Avvocato Agnelli. Spesso si giocarono fino all’ultimo i migliori giocatori di quegli anni come Donadoni o più tardi Lentini. Il Cavaliere fu bravo a creare manager di grande competenza come Fabio Capello che fece la sua prima esperienza da manager a capo della polisportiva Mediolanum che il cavaliere volle fortemente e che lo portò a trionfare nella pallavolo nel rugby e nell’hokey.
Fu il primo a portare in tv la pallavolo maschile insomma un visionario che cambiò il calcio e lo sport in genere e che attraverso il suo modo operativo rese più forti anche le altre squadre che volevano imitarlo. Tutti ricordano i giocatori che arrivarono in elicottero alla presentazione della squadra all’Arena Civica di Milano, ricordo che restai colpito dal fatto che vidi per la prima volta i calciatori vestiti come direttori di banca. Quello fu l’inizio delle divise eleganti, dei completi nelle squadre di calcio. Berlusconi iniziò per primo a parlare di Superlega nel calcio ancora quando nessuno immaginava quali introiti avrebbero portato i diritti tv.
Voleva sapere tutto sui suoi giocatori, qualunque problematica personale o lavorativa lui doveva saperla. Qualche giorno fa ho risentito un’ intervista di Paolo Maldini nella quale, per spiegare quanto fosse importante per Berlusconi farsi voler bene, ricordò che poco prima della sua discesa in politica arrivò a Milanello e parlando di obiettivi stagionali disse “quest’anno abbiamo due obiettivi: uno consecutivo è legato all’altro , il primo vincere facendo divertire tutti i nostri tifosi , ma sopratutto quelli avversari”, a quel punto loro ignari di tutto gli chiesero quale fosse il secondo è lui rispose , “diventare Presidente del Consiglio“. Ecco questo era il Cavaliere l’uomo che ha cambiato il calcio è non solo . (foto Fanpage)