Sima, la società italiana di medicina ambientale, ha stimato che le auto elettriche immatricolate oggi in Europa, nel loro intero ciclo di vita, emettono il 69% in meno di Co2 nell’atmosfera rispetto a quelle a gasolio. Tuttavia “il punto debole” dei veicoli elettrici, in termini di impatto ambientale, è la produzione delle batterie, per le quali il consumo di energia, di minerali e di metalli, vale fino al 50% delle emissioni di gas serra emesse nell’intero ciclo di vita di un’auto elettrica. Per esempio, si stima che per ogni chilo di idrossido di litio vengano emessi dai 5 ai 16 chili di anidride carbonica. In Italia il traffico veicolare contribuisce alle emissioni inquinanti nella misura del 23%, a quelle di ossidi di azoto per il 50% e a quelle di particolato per il 13%. È importante quindi intervenire sul fronte della mobilità non solo per rendere sempre meno inquinante il parco veicolare, ma anche per tutelare la salute dei cittadini – viene precisato nell’analisi effettuata – considerato che l’Italia è il primo paese in Europa per morti attribuibili all’inquinamento atmosferico, con circa 80mila decessi prematuri all’anno.