Auto, giù la produzione Stellantis, ricavi in discesa
Il fatturato perde il 14%. Per Volkswagen 600 mila vetture in meno
Stellantis , il costruttore nato dalla fusione tra Fca e Psa, come tutto il settore automobilistico, è stato penalizzato, nel terzo trimestre dell’anno in corso, dalla carenza di semiconduttori, che ha impedito la produzione di oltre 600mila veicoli. Sono state conteggiate, solamente da luglio a settembre, 1.131.000 unità, un calo di circa il 27% rispetto al 2020 unità.
« Noi speriamo di poter registrare un miglioramento delle forniture nell’ultimo trimestre» ha dichiarato Richard Palmer, il direttore finanziario del gruppo. Il calo dei ricavi è stato contenuto al 14% a 32,6 miliardi. Risultati ottenuti grazie a una politica di prezzi e al lancio di nuovi modelli che hanno permesso di conservare un margine di circa il 10%, definito dal ceo Carlos Tavares «molto onorevole», in effetti superiore alle serie precedenti che vedevano un massimo del 7,5%. Sempre Palmer ha confermato una dinamica positiva sia in Europa che negli Stati Uniti (il suv Grand Cherokee L rappresenta il 10% delle vendite del suo segmento). Tanto da poter sperare che – grazie allo scenario industriale e commerciale associato alle forti sinergie – il fatturato del 2021 non subisca troppe negatività, per attestarsi sempre intorno ai 150 miliardi di euro.
E’ stata poi adottata una politica di gestione delle fabbriche, con decisioni prese da un giorno all’altro, in base alla quantità di chip a disposizione, per evitare troppe chiusure a singhiozzo, logoranti sia per i fornitori che per le maestranze. Stellantis, questa settimana ha annunciato la creazione di due impianti per batterie , una con il partner LG, la seconda sarà associata al gigante coreano Samsung , verrà aperta nel 2025 negli Stati Uniti, una immensa gigafactory che consentirà l’approvvigionamento dei veicoli ibridi o 100% elettrificati, assemblati nei siti americani , in quelli canadesi e messicani. Tavares ha precisato che questa joint venture «ci permetterà di essere più competitivi, per divenire leader nel mercato nord-americano dei veicoli elettrici».
Anche il colosso tedesco Volkswagen ha annunciato che la sua produzione ha subito un calo di 600mila unità, sempre nel terzo trimestre ma Herbert Diess, ha precisato che «il peggio dovrebbe essere passato». È già un eccellente risultato se la produzione 2021 rispecchierà quella del 2020, l’anno più toccato dalla pandemia, ossia 9,53 milioni di veicoli e, pur avendo subito una diminuzione del 12% dell’utile operativo, sempre da luglio a settembre a 2,8 miliardi di euro. Volkswagen mantiene comunque le sue previsioni relative al margine operativo che dovrebbe essere compreso tra il 6 e il 7,5%. Anche Renault la scorsa settimana, ha stimato che la sua produzione, alla fine dell’anno, potrebbe subire un’amputazione di 500mila veicoli ( ne erano stati ipotizzati solo 200mila), pur mantenendo un margine che sfiora il 3%.