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Dic 05 TAVARES… STELLANTIS… BIANCA CARRETTO NE PARLA SU MOWMAG

Bombe clamorose e inaspettate sulla vicenda Stellantis e l’addio di Tavares. Ma siamo sicuri che si sia dimesso e non sia stato licenziato? C’è stata prima una lite di cui nessuno era conoscenza? A parlare con noi è una delle massime conoscitrici del mondo ex Fiat, Bianca Carretto, firma del Corriere della Sera, che ci ha raccontato i retroscena del mondo Elkann, partendo dalla “fuga” del Ceo, fino ad arrivare ai tempi di Marchionne e dell’avvocato Gianni Agnelli. Che cosa fece John Elkann poco prima che Marchionne morisse? E che rapporti c’erano tra di loro? Poi tutto sulla malattia dell’imprenditore, le ultime volontà, e il timore che oggi la famiglia possa liberarsi, oltre che di Repubblica e La Stampa, anche di Ferrari…

“Ci sarebbe da festeggiare e invece l’unico che festeggia è lui con la buonuscita”, dicono gli operari di Mirafiori dopo le dimissioni del Ceo di Stellantis Carlos Tavares, che sembra aver ricevuto una liquidazione di 100 milioni di euro (il suo stipendio era di 40 milioni l’anno). Dimissioni comunicate il 1° dicembre da John Elkann al presidente della Repubblica Sergio Mattarella e alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Ma cosa succede ora a Stellantis? Il cda è alla ricerca di un sostituto, e ad interim ci sarà John. E quali i veri problemi che hanno portato a questo repentino cambiamento di scenario? Prime le divergenze con il Cda da un punto di vista strategico, poi i pessimi numeri del terzo trimestre, che hanno visto un crollo consistente rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. C’è solo questo dietro alle dimissioni di Tavares o una brutta litigata avvenuta nel weekend? E ora, quale il profilo migliore per sostituirlo? Ne abbiamo parlato con la giornalista del Corriere della Sera Bianca Carretto, una delle firme più autorevoli nel settore, che ci ha raccontato gli ultimi attimi di Sergio Marchionne, che cosa pensava davvero l’imprenditore di Tavares e che cosa ha fatto Elkann poco prima che lui morisse. Tutti i retroscena inediti e clamorosi sulla famiglia Elkann: c’è davvero l’ipotesi di vendere la Ferrari oltre a Repubblica e La Stampa nonostante la famiglia lo neghi?

Dimissioni di Tavares, che idea si è fatta?
 

Tavares ha fatto il suo gioco, si è fatto licenziare. Ha creato i rapporti tesi con l’azionista, ossia con John Elkann, e come conseguenza, si è fatto licenziare con la certezza di portare a casa la sua liquidazione che era stata concordata nel momento in cui era stata stabilita la sua uscita, che doveva essere nel 2026. Per cui adesso forse porterà a casa ancora di più dei cento milioni. E alle spalle ha lasciato un disastro, perché questa è la verità. Tavares ha annullato tutta l’auto italiana, l’industria italiana. Oggi le fabbriche in Italia sono praticamente tutte chiuse e non esiste più l’auto italiana, perché il suo obiettivo o il mandato che lui aveva avuto dagli azionisti era quello proprio di chiudere tutti i rapporti con l’Italia.

Mi sta dicendo che lui ha agito autonomamente su mandato degli azionisti?

Probabilmente lui ha agito inizialmente su mandato degli azionisti. Poiché è un tipo arrogante, presuntuoso e a volte anche maleducato, chiaramente ha avuto degli screzi con gli azionisti che hanno giocato a suo favore.

In che senso?

Tavares si è fatto mandare via, non è vero che ha dato le dimissioni come tutti dicono, si è fatto cacciare, così sicuramente ora gli devono dare la liquidazione.

E come avrebbe fatto a farsi cacciare?

Si è scontrato con loro, ha stuzzicato finché ha potuto l’azionista, che automaticamente gli ha detto che avrebbero interrotto i rapporti. Erano divergenti su tutti i progetti futuri, ma pare che ci sia stato uno scazzo abbastanza violento.

Tra Tavares e John?

Certo.

E quando sarebbe avvenuto questo scazzo?

Nel fine settimana. Elkann ha visto che le vendite sono crollate del tutto, che di modelli nuovi non ve ne sono, che i concessionari sono furiosi e i piazzali sono pieni di macchine invendute. Non si può vendere una Panda o una Ypsilon a 25 mila euro, quando, invece, come prezzo, dovrebbe essere al massimo sui 17-18 mila euro. Non si può, perché esci automaticamente dalla concorrenza. Soprattutto oggi, che nel mercato stanno entrando molto bene i coreani e anche i cinesi, con prodotti che non sono proprio cheap, ma di alta qualità.

Secondo Dagospia all’origine della discussione ci sarebbero anche le dichiarazioni di Stellantis, che il 24 settembre 2024 annunciò l’addio del manager portoghese nel 2026.

Certamente dopo quell’annuncio Tavares ha giocato tutte le sue carte, a un certo punto ha pensato: “Benissimo, tanto me ne devo andare, adesso provoco per ribaltare la situazione”. Ricordatevi che Tavares è un uomo con pochi scrupoli, è passato, e io lo conosco da quarant’anni, attraverso diverse case automobilistiche, ma ha sempre avuto poca simpatia per gli italiani. Lui viveva in Portogallo, un giorno gli ho detto “purtroppo, lei vede solo il mare, noi invece in Italia abbiamo un’industria importante”. In Portogallo che industrie ci sono dell’auto? Nessuna. E lui questa cosa la viveva con sofferenza, provando poco  rispetto per gli italiani.

Che futuro avrà Stellantis?

Non so che decisioni possano essere prese e non so neanche chi oggi possa prendere le funzioni di Tavares. Lasciamo fuori Luca De Meo da questa storia. Tutti continuano a dire che possa esserci una fusione tra Stellantis e Renault. Ma non sanno che non può essere fatta perché esiste l’antitrust. Le regole dell’antitrust vietano la fusione tra queste due aziende.

Però Macron potrebbe rimettere mano alle regole. 

Sì, è chiaro che il Presidente francese è nella posizione di cambiare le regole, essendo tutte e due le aziende, sia Stellantis che Renault, partecipate dallo Stato francese. Non c’è un’ipotesi valida in questo momento, è inutile fare nomi, perché tutto può succedere. Solo Macron può decidere che la Renault può fare meno di De Meo e che lui possa passare a dirigere tutto il gruppo, per cui anche Stellantis, quando hanno trovato il sistema per fare la fusione. Sono tutte ipotesi, di concreto non c’è nulla, se non che Stellantis ha una situazione drammatica e questa è la verità.

Come vede il periodo di transizione con Elkann solo al comando?

Mi è piaciuta la presa di posizione di Elkann che ha finalmente iniziato a fare il padrone. Il nonno, l’Avvocato Giovanni Agnelli, ha sempre fatto nella sua vita il padrone, quello che stava da parte, che non si occupava dell’ordinaria amministrazione, ma era lui a decidere e oggi John ha finalmente preso le redini in mano. Io spero che questo sia l’inizio di una sua evoluzione non solo umana, ma manageriale, che sappia gestire questo momento che è indubbiamente il più difficile.

Ce lo vede Elkann nei panni di manager?

Mi ripeto, oggi lui deve fare il padrone, cercare un manager valido, che non è facile, perché quelli bravi sono tutti occupati e prima di accettare un ruolo in Stellantis, ci pensano bene. Tavares è stato vigliacco, perché è scappato. È scappato con i soldi però.

C’è chi paragona Tavares a Marchionne.

Lo posso giurare su qualsiasi cosa al mondo: Marchionne non poteva vedere Tavares. Marchionne più di una volta mi ha detto “Bianca lui ci voleva comprare”, ma Marchionne voleva creare una partnership industriale, non certamente una fusione. Mi diceva “è una brutta figura, io non lo voglio neanche vedere”. In alcune occasioni, in certi saloni dell’auto dove io ero vicino a Marchionne, lui mi chiedeva di non lasciarlo solo e di stare al suo fianco, per coprirlo perché c’era Tavares dentro allo stand e lui non lo voleva salutare. Voleva che lo nascondessi per non vederlo, eravamo a questi livelli. Si dicono tante cose senza conoscenre la verità.

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Una risposta a “TAVARES… STELLANTIS… BIANCA CARRETTO NE PARLA SU MOWMAG”

  1. Beppe Giamporcari ha detto:

    gent.ma dr.ssa Carretto,
    ho appena letto l’ultimo articolo intervista sul Corriere a Montezemolo.
    Sono stato anch’io in FIAT Auto ( direzione Personale e Organizzazione)sino si primi del 2000.
    Ringrazio la professionalità che mi ha strutturato e che mi ha quasi fatto vivere di rendita.
    Ho vissuto professionalmente momenti bellissimi e assistito a lezioni indimenticabili.
    Naturalmente come tanti colleghi siamo andati via perché formati a ragionare in modo imprenditoriale industriale non c’era lo spazio per tutti.
    Conosco personalmente colleghi che hanno collaborato direttamente con Montezemolo i Ferrari e Fiat Auto e ne hanno parlato sempre bene.
    le scrivo solo per testimoniare un processo che avviene da circa 20 anni.
    Le aziende non sono più gestite in modo industriale ma finanziario.
    Si legano le performance del CEO al valore dell’azione del ebitda che per raggiungere tali risultati spacchetta vende e non investe.
    Questo è il modello predominante al mondo.
    Per fortuna noi siamo stati allenati alla creazione del valore e al rispetto dei valori compresi gli operai e le loro rappresentanze.
    A disposizione per qualsiasi confronto la saluto cordialmente
    Beppe Giamporcari

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