Domani mattina vi sveglierete e saprete che dovrete affrontare giornate molto complesse, sia dal punto di vista lavorativo che da quello psicofisico. Vi sentirete come quella gazzella che inizia a correre sapendo che il leone è li dietro pronto a mangiarla. Ogni mattina cercando il look migliore e la scarpa che non ti farà venire le vesciche ai piedi penserai “Che Dio mi aiuti“. Perchè la fashion week non è quello che sembra. Occorre indossare una bella maschera, possibilmente farne qualcuna anche in faccia (io ho le mie di Filorga che fanno miracoli) e sfidare con il sorriso tutto quello che verrà, dalle isterie collettive, alla cattiveria, alla superficialità gratuita, alle news non news, alla mania di protagonismo di certi personaggi. Insomma, state certi che anche quando partite con tutti i buoni propositi qualcosa vi rovinerà la giornata.
Tra le professioni più richieste alla fashion week, se per caso ve lo foste chiesto, c’è l’autista privato che, secondo ProntoPro.it si conferma in testa alla classifica con il 61% delle richieste. A crescere è anche la domanda di DJ seguito dal servizio di catering. Completano la Top 5 i videomaker e i fotografi per servizi fotografici . Io non ho mai avuto la Mercedes messa a disposizione di Camera della Moda per i giornalisti, non l’ho nemmeno mai chiesta anche se so di colleghe che martellano l’ufficio stampa per ottenerne una in condivisione. Non l’ho mai voluta per diversi motivi: il primo che ho assistito a troppe scenate e litigate per “chi deve andare dove” e quindi anche no. Il secondo è che tra un tragitto e l’altro inserisco anche la mia vita extra lavorativa, metti che devo passare a recuperare una figlia, comprare il pane, “uscire” il cane… cose da ordinaria casalinga insomma. Certo queste cose in questi giorni le fai al meglio del tuo look, quindi potete immaginare quante volte sono andata fuori da scuola vestita e truccata come Anna Dello Russo con le mamme radical chic anni 70 che mi guardavano come fossi pazza, ancora peggio quando porti fuori il cane e magari raccatti con eleganza i suoi profumati escrementi e te ne vai fino al cestino dignitosamente con il sacchettino tra le mani come se fosse una borsetta di Prada ben sapendo che tutti ti stanno guardando e dicono “Ma quella ce la fa?“. La mia vita insomma.
Per questa fashion week io mi muoverò con un’auto elettrica, la Microlino, che mi farà sembrare un po’ Minnie e che non vedo l’ora di vedere che effetto farà e se mi guarderanno tutti come quando sono andata in giro con la Bentley. Quindi se mi vedete fatemi una foto per favore almeno la tengo come ricordo. La cosa che mi piace di più di queste giornate così frenetiche è quando incontri un’amica e iniziamo a chiacchierare dei fatti nostri. Tipo l’altro giorno quando sono andata alla presentazione degli abiti da cerimonia di Antonio Riva ( che meraviglia il suo atelier in Corso Venezia!) ed ho incontrato Sandra Vecchi, moglie dello chef Andrea Berton. Mi fa ridere perchè io avevo incontrato suo marito il giorno prima sotto la cupola del Park Hyatt mentre pranzavo con Giorgia Jenca ( non siate curiosi poi vi faremo sapere perchè) e lei invece aveva visto il mio compagno in pasticceria perchè era andata a prendere le brioche fresche per suo figlio e la sua fidanzata. Eh le mamme quante ne fanno, vedi che carina? Lei ha pensato al San Valentino del figlio e poi ci siamo messe a ridere su come invece passiamo i nostri: c’è chi riceve le rose e chi no, c’è chi va in palestra invece che andare a cena fuori, c’è chi non lo festeggia anche se in coppia. Insomma ognuno lo elabora a modo suo. Certo è che se avessi sposato Elon Musk che guadagna al giorno una media di 356.736.432,42 € mi farei fare un regalo al minuto, altro che solo il 14 febbraio, fino a quando proprio non mi sono stufata, ma proprio quando non ne posso più ed inizio a cantare LA NOIA come Angelina Mango. Perchè vedi, anche Claudia Schiffer che ad un certo punto si era ritirata nel suo castello con il marito, il produttore cinematografico Matthew Vaughn, adesso è tornata a fare la pubblicità di Versace, forse dopo tre figli e una vita ritirata ha pensato bene di rimettersi in pista, che se non lo fa lei che è sempre di una bellezza imbarazzante chi lo deve fare? Chiederò a Carla Bruni che sarà ospite da Santoni se anche lei lavora per noia o per passione, oppure per bisogno chi lo sa.
Io per non saper leggere ne scrivere ( lo dico per dire eh) ho usato l’intelligenza artificiale per fare la copertina del CHI E’ CHI della moda versione digitale che trovate qui nella newsletter e potete scaricare. Ho chiesto: creami una foto di una modella che scatta un servizio di moda a Milano con un abito Made in Italy. Questo il risultato. Ora non so forse è una schifezza ma era per farvi vedere che a volte l’ AI serve per avere “meno sbatti” ma siamo sicuri che il risultato poi sia comunque soddisfacente? Ditemelo voi. Di sicuro l’intelligenza artificiale non la si può utilizzare per cucinare ed è per questo che io amo i menù tradizionali senza troppe inventive, come le cose che mangio a La Briciola da sempre. Proprio l’altro giorno ero li per un lunch organizzato da Domenico Zambelli per la make up artist Benedetta Riccio che era reduce dai successi di Sanremo dove, oltre ai tanti cantanti, ha truccato Giovanna Civitillo moglie di Amadeus, entrambe napoletane veraci e solari. Abbiamo mangiato i mondeghili che sono le polpette tipiche milanesi e la tagliata con i carciofi e poi sono arrivati tutti i barattoli pieni di dolci come da tradizione. Si perchè io a La Briciola ci vado da quando sono una ragazza, Gianni il proprietario lo incontravo anche in Sardegna e qualche volta ha giocato a tennis con mio padre. Lui e Stefania sono la vera anima di questo posto che resta vero perchè loro due seguono tutto nel minimo dettaglio e ti fanno sentire a casa.
In questi giorni andrò un po’ in giro per sfilate e presentazioni a vedere quali sono i nuovi trend, cosa si dice, di cosa si parla. Di sicuro cercherò di separare, come sempre, la comunicazione da quello che è effettivamente il prodotto. Ne parlavo con il mio amico Franz Botrè che incontro quasi tutte le mattine per strada mentre va in redazione, essendo la sua sede proprio dietro l’angolo di casa mia, artigiani e sartoriali sono un mondo a parte e spesso invece negli articoli e nella comunicazione viene fatta di tutta l’erba un fascio. Per fortuna c’è lui che fa sempre dei progetti speciali interessanti e di approfondimento che danno lustro al nostro saper fare anche all’estero.
Chiudo con un messaggio, che magari vi aiuterà a prendere meno sul serio tutto questo bellissimo ed affascinante circo, quello che Alexel Navalny, il nemico di Putin trovato morto pochi giorni fa, ha lasciato nel suo documentario. ” Se dovessi essere ucciso non arrendetevi perchè vuole dire che siamo incredibilmente forti. L’unica cosa che serve al male per trionfare è che il bene non faccia nulla. Quindi non siate inerti”.
Nessuno abbia paura di dire le cose come stanno, anche quando si tratta di vestiti.