Moda

Mar 21 TE LI RICORDI I TUOI 18 ANNI?

di Cristiana Schieppati

C’è un momento nella vita in cui tutto cambia: si compiono 18 anni. È l’età dei documenti, della patente, del primo voto. Un confine simbolico tra l’adolescenza e il mondo degli adulti. Voi ve li ricordate i vostri 18 anni? Mia figlia Isabella li ha compiuti il 19 marzo, lei è la secondogenita, la prima, Ludovica, non li ha potuti festeggiare perchè era il 2020 ed eravamo in pieno lockdown. A casa eravamo solo noi tre, niente festa, ma avevo ordinato un abito su mytheresa, una borsa di Gucci sul sito, fiori e torta erano arrivati senza problemi, collegamento in diretta su Instagram per parenti e amici.


Io sono diventata maggiorenne negli anni ’90, che per la mia generazione voleva dire ricevere in regalo la macchina o il motorino, un orologio, le perle, il primo cellulare (quasi sempre un Nokia o un Motorola) e fare una festa in abito lungo con i ragazzi vestiti in giacca e cravatta. Era l’epoca delle VHS, delle prime email, dei Tamagotchi e dei pomeriggi passati davanti a “Non è la Rai”, la sera si vedeva “Beverly Hills 90210” o “Friends”. Si ascoltavano le Spice Girls, i Backstreet Boys mentre si riempivano di dediche i diari di scuola. Internet era lento, ma bastava per sentirsi un po’ più liberi. E le fotografie si stampavano, non si postavano.


I 18 anni di Isabella arrivano tra social, stories, intelligenza artificiale e sogni che viaggiano veloci come la connessione 5G. I desideri sono cambiati, ma non troppo: l’indipendenza, il bisogno di esprimersi, l’amore, l’amicizia, la voglia di scoperta. Il cuore batte allo stesso ritmo di ieri e il passaggio a questa nuova età che profuma di futuro ha riportato nelle nuove generazioni il desiderio di fare una festa come ai nostri tempi. Le ragazze vogliono l’abito lungo, vogliono vedere i ragazzi vestiti bene, anche se la cravatta, colpevoli i padri che spesso se la toglievano a metà serata, non se la mettono più. Le ho organizzato la festa con i suoi amici, chi vive come me in un mondo di eventi ha oramai uno schema mentale che gli permette una perfetta pianificazione: data, location, ospiti, vestito, fotografo, catering, inviti, orario, torta, omaggio agli ospiti, musica… insomma uno schedule preciso che a noi che lo facciamo e lo viviamo d’abitudine sembra scontato, ma vedo molti genitori che vanno in sbatti alla grande per organizzare il tutto.

La cosa più complessa è certamente la scelta della location, che a Milano devi fare almeno due mesi prima. Con tutti gli eventi e le “week” che ci sono il rischio è di doversi poi accontentare e spendere una fortuna. Così inizi a pensare a dove sei stata, quali posti ti erano piaciuti all’ultima fashion week, e chiami le amiche che hanno sempre la situazione sott’occhio: le PR. Avere delle amiche Pr di permette di sapere tutto, di avere delle fidate alleate che con te combatteranno per trovare la location giusta. Francesca Zocchi che con Franciacorta vive di location speciali, poi Enzo Domingo che mi ha consigliato Casa Tobago, Paola Ruffo che mi ha ricordato le Officine Lùbar, in via Monviso, che sono proprio vicino a casa mia. Saranno mie. E quindi la festa sarà in una location della moda, visto che è di proprietà di Luisa Beccaria, mentre l’abito e’ di Atelier Emè, preso nel nuovo negozio di via della Spiga (Grazie Mario per l’aiuto) . Non abbiate paura dell’indirizzo o del nome prestigioso del brand indossato da celebrity e influencer perchè si trovano abiti per tutti i budget ma che garantiscono quell’allure di romanticismo che fa sentire una ragazza speciale. Poi ho fatto le scatoline con gli M&M’s personalizzati, i biscottini con scritto “Isabella 18 anni, bionda” e le candeline scintillanti in una comoda confezione con fiammifero da distribuire a tutti gli invitati per far brillare il momento della torta.

Per i figli si fa questo ed altro, per loro mi è capitato di chiedere degli sconti, dei favori o dei biglietti per accedere ad eventi speciali. Per questo compleanno un ringraziamento lo devo fare a Giuseppe De Bellis…lui sa. Penso che forse avrei potuto come regalo andare a recuperare i pacchi dispersi e fare un bello scatolone: lo sapete vero di cosa sto parlando? Vi spiego, praticamente i pacchi che i corrieri non riescono a recapitare ai destinatari e nemmeno restituirli al mittente per motivi vari (tipo indirizzo errato o incompleto, destinatario irreperibile, giacenza scaduta..ecc) dopo un certo periodo vengono considerati abbandonati e https://www.king-colis.com/it li recupera e li offre a prezzi molto vantaggiosi sia sul sito web o nei diversi pop-up stores. Non sai quindi mai cosa ci trovi: gioielli, abiti, gadget, cacciaviti… è un po’ come aprire l’uovo di Pasqua, compri al kg e quello che trovi trovi. Bene lo sapete che la gente fa anche ore di coda a questi eventi per recuperare magari una cosa inutile? La “gamification” è lo stesso meccanismo delle loot box nei videogiochi o delle blind bag da collezione, molti sperano di fare l’affare e trovare qualcosa di valore ad un prezzo irrisorio, illusione che alimenta anche i video su TikTok. Aprire i pacchi misteriosi è diventato un format virale e qualcuno sostiene che si tratti di riciclo, un consumismo 2.0.

Oramai per vendere se le inventano tutte, anche Lipton ha comunicato ai suoi consumatori con un post che sarebbe cessato il commercio del tè alla pesca. La reazione del pubblico è stata talmente intensa che il giorno successivo l’azienda ha deciso di tornare sui propri passi e di rassicurare i suoi clienti spiegando che si trattava di una sorprendente operazione di marketing. La scarsità, come ci insegnano i grossi brand del lusso come Hermes che mette i clienti in lista di attesa per avere quel prodotto, crea hype: un prodotto scompare, la gente lo cerca, si crea il caso. Risultato : se ne parla, si crea affezione e spesso le vendite salgono.

Ognuno ha le sue strategie per farsi notare, ma a volte si tratta di una vera e propria passione, come quella di Paola Caruso collega del Corriere della Sera che su tiktok ha aperto una pagina dedicata alle piante grasse @cactuslovermilano dove offre consigli su come curare le nostre piante, ad esempio non sapevo che cantare una ninna nanna alla piantina fosse un forte anti-stress ma non ho capito se per me o per il cactus? Stasera provo. (Paola ho iniziato a seguirti!)

Ho invidia per tutti questi interessi e competenze, forse dovrei prendere una seconda laurea, magari in botanica. Di sicuro so che Santo Versace prenderà il dottorato di ricerca a Messina il 12 maggio, quello che ha ricevuto Sergio Mattarella a gennaio. Il dottorato di ricerca è il più alto grado di istruzione ed il massimo titolo di studio ed ha come principale finalità quella di formare alla ricerca di alto livello e all’insegnamento universitario, in Calabria ha preso anche a marzo la Laurea Magistrale Honoris Causa in Ingegneria Gestionale. Sto assistendo a più lauree di persone che conosco per lavoro che a quelle delle mie figlie! Prossima quella di Brunello Cucinelli a Caserta ad aprile ( e siamo a tre di quelle che ho visto).

Di questa settimana vi segnalo che: Marta Ginelli ha lasciato lo Studio Errani dopo tanti anni di collaborazione e sinergia. Nessun nuovo studio all’orizzonte, semplicemente la voglia di mettersi alla prova, in bocca al lupo! – Antonella Lamuzzi dopo oltre 20 anni di esperienza nel gruppo Aeffe, ho deciso di intraprendere una nuova avventura presso LDR22 dove ricopre il ruolo di Senior PR Manager. – Jacquemus ha creato il pigiama, anzi, LE PYJAMA per la first class di Air France, consegnato a ogni viaggiatore di prima classe in pochette di popeline di cotone rosso o blu a forma di federa, che chic! – In via Montenapoleone mentre tutti aspettano l’apertura del ristorante di Louis Vuitton c’è chi vende un intero palazzo al numero 8, sembra infatti che il gruppo Kering necessiti di un partner perchè l’immobile vale più di un miliardo.

Bene a questo punto direi che può iniziare il fine settimana e se vi è rimasta la curiosità di sapere come avevo festeggiato i miei 18 anni eccovi accontentati: cena a casa con catering di Motta e tavola imperiale con amici miei e di mia sorella (non ho mai capito perchè ho dovuto invitare anche i suoi amici ahahah ), abito realizzato dalla mitica sarta di mia madre, la Signora Cremona (un giorno vi parlerò di lei). Per regalo avevo ricevuto bracciale con le lettere che compongono il mio nome, da allora è sempre stato al mio polso, tranne quando passo i controlli di sicurezza perchè lui, come i bracciali di Pandora, suona come se avessi addosso una calibro 9. I 18 anni erano ieri… o almeno così mi piace pensare, anche se oggi che ne ho “qualcuno” di più so chi sono, cosa “non” voglio, la moda la faccio io, ho tante storie da raccontare, ho il diritto di dire “ai miei tempi”, nessuno può zittirmi e mi godo le cose con più gusto. Anche il silenzio.

 


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