Da un articolo del Peoples Dispatch
Per la prima volta da 88 anni lo Uaw (United Auto Workers), il sindacato dei lavoratori automotive americano, ha lanciato uno sciopero contemporaneamente, in tutte le Big Threes, ossia Ford, General Motors e Stellantis. I lavoratori chiedono aumenti salariali del 40%, la limitazione dei contratti precari e dei bassi salari tra i nuovi assunti, la riduzione dell’orario di lavoro a 32 ore settimanali con un salario da 40 ore, il consolidamento dell’assistenza sanitaria e un ritorno a piani pensionistici aziendali invece che individuali. 13.000 dei 146.000 membri della Uaw hanno incrociato le braccia in tre stabilimenti di assemblaggio in Michigan, Ohio e Missouri. In Italia, dove la Fiat è stata assorbita da Stellantis, uno sciopero nel cuore produttivo Usa può contribuire a riaprire un ciclo conflittuale nel Paese. La uaw ha adottato una nuova strategia denominata “lo sciopero in piedi”, descritto come “la versione moderna degli scioperi seduti del 1937 che portarono a fondare il nostro f
“Alta partecipazione delle lavoratrici e dei lavoratori allo sciopero di ieri che si è svolto in tutte le aziende dell’automotive nella provincia di Potenza, in particolare nell’area industriale di Melfi e nello stabilimento di Stellantis. Una tendenza che ha trovato conferma anche negli scioperi dei giorni scorsi.
La Regione Basilicata non può più ignorare la mancanza di prospettive industriali ed occupazionali e il peggioramento delle condizioni complessive di lavoro delle lavoratrici e dei lavoratori di Stellantis ma anche di alcune aziende dell’indotto.
Le lavoratrici e i lavoratori del Gruppo Stellantis denunciano l’aumento dei tempi di lavoro, e la mancanza di prospettive produttive e occupazionali con continua uscita incentivata dei lavoratori.
Il Governo ha promesso di impegnare Stellantis a portare attività di ricerca e sviluppo e produzioni nei siti italiani ma ad oggi non ci sono notizie nè del confronto tra l’azienda e il MIMIT nè dell’apertura di un reale negoziato che deve necessariamente coinvolgere le organizzazioni sindacali.
Occorre intanto fermare la corsa al taglio dei costi che sta ricadendo esclusivamente sulle lavoratrici e sui lavoratori, con utilizzo poco chiaro degli ammortizzatori sociali, trasferte obbligatorie e ritmi di lavoro arrivati al limite della sopportazione.
Per questo oggi si svolgerà un incontro con la direzione aziendale a Roma, come richiesto dalla Fiom e da altre organizzazioni sindacali.
La Fiom è e sarà sempre al fianco delle lavoratrici e dei lavoratori, è necessaria un’iniziativa unitaria sul futuro di Stellantis e dell’automotive in Italia.