Moda

Gen 13 UNITED COLORS OF BENETTON A PITTI BIMBO CON 65 BENETTON STREET

Redazione

65 Benetton Street. E’ qui che vivono i kids del mondo creato da Jean-Charles de Castelbajac per la prima sfilata di United Colors of Benetton a Pitti Bimbo. Una strada di una città di oggi, perché la strada è il più grande museo d’arte contemporanea. E i giovani cittadini di Benetown vestono seguendo l’iconografia storica di Benetton – del colore e dello sportswear – con in più una identità forte, fatta di ironia e dolcezza, ma anche di cultura cittadina. Vivono il quotidiano, viaggiano veloci – su monopattini e skateboard- sono agili, creativi, curiosi. Ci tengono al loro pianeta e indossano capi tinti con colori atossici e naturali, piumini realizzati con materiali riciclati e fibre nobili. Amano lo street style e la street art: non a caso indossano capi mimetici, a stelle, a righe o impreziositi dai graffiti di Keith Haring.

 

La casa di Benetton a Pitti Bimbo sarà un luogo contemporaneo, con un carattere cromaticamente molto forte, dove sventoleranno le bandiere vivaci dei colori primari dell’azienda. Un modo per sottolineare lo spirito di un marchio che è certamente votato al futuro – perché i bambini sono la nostra speranza e i nostri pionieri – ma che si concentra sulla sua filosofia di sempre: una autenticità unica al mondo, un pensiero trasversale, al passo coi tempi, inclusivo.

 

E infatti i kids di UCB secondo JCC esprimono un desiderio di autonomia e libertà, come suggerisce lo stesso designer: “Viviamo un momento storico molto particolare: siamo alla fine della dittatura parentale sul modo di vestirsi. Il bambino vuole scegliere cosa mettersi, perché vive e vede il mondo, attraverso le nuove tecnologie”. Anche il look da bambina risente della rivoluzione in atto. “Abbiamo disegnato pensando alla società di oggi. Ecco che per le bambine ho lavorato su un’idea di nuovo romanticismo, con un’estetica meno fragile ma più sporty, alla Benetton. Un look che diventa un codice, perfetto per le girl di oggi, donne di domani. Chi disegna una collezione per bambine oggi ha una grande responsabilità: la funzione educativa dei codici della moda è molto importante. Questo è il cammino del domani, che noi designer non possiamo ignorare: dobbiamo dare un posto a una femminilità che non si nutre più dei cliché del passato”.

 

 

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