Il mercato dell’auto in Italia ha chiuso gennaio con 141.964 auto nuove immatricolate, +10,6% rispetto alle 128.329 dello stesso mese del 2023. Unrae ha confermato la stima di 1.600.000 immatricolazioni per l’intero 2024, in lieve crescita del 2,1% ma ancora lontano dal periodo pre-pandemia (-16,5% sul 2019). L’Associazione ha partecipato al Tavolo Automotive convocato dal Mimit, durante il quale il ministro Adolfo Urso ha illustrato i contenuti del nuovo schema incentivi 2024 per i veicoli a basse emissioni inquinanti.
“I nuovi incentivi accolgono le richieste di estendere l’Ecobonus a importo pieno a tutte le imprese, di aumentare l’entità dello stesso, di riportare al 2024 i fondi inutilizzati nel 2022 e, nel corso dell’anno, quelli del 2023 – ha dichiarato Michele Crisci, presidente dell’Unrae – I nuovi incentivi saranno però operativi non prima della metà di marzo 2024, con il rischio concreto che nel frattempo il mercato rimanga paralizzato”. Questi timori sembrano confermati dal rallentamento delle immatricolazioni di auto Bev e Phev, che a gennaio si sono fermate rispettivamente a quota 2,1% e 2,8%, per un totale di 4,9% di auto con la spina, la più bassa da gennaio 2021.
Per quanto riguarda l’acquisto di auto nuove, i fondi complessivi per il 2024, pari a 793 milioni di euro, sono distribuiti per il 30% sulla fascia 0-20 g/Km (240 milioni), per il 19% sulla 21-60 g/Km (150 milioni) e per il 51% sulla 61-135 g/Km (403 milioni). Crisci ha sottolineato che, “pur apprezzando lo sforzo del Ministero”, esiste il rischio che “i fondi così allocati riescano a supportare volumi aggiuntivi di auto a bassissime emissioni di gran lunga inferiori alle potenzialità, in considerazione dell’aumento dei bonus unitari e della sempre più ampia offerta di prodotto”.