I risultati di dicembre, che si è chiuso con 1.214.581 vetture vendute (-3,7% rispetto al 2019), confermano per il mercato europeo le funeste previsioni dei mesi precedenti: le immatricolazioni di autovetture nell’intero 2020 sono state 11.961.182, una perdita di 3.845.000 unità rispetto all’anno precedente (un calo del 24,3%). Il mercato Italia ha registrato un -27%, discostandosi in negativo di quasi 4 punti dal mercato Europa; la performance peggiore fra i paesi europei è stata proprio quella del mese di dicembre (-14,9%).
“L’Italia è in coda ai maggiori mercati in Europa per volumi di auto nuove nel mese, ma lo è anche per la quota di auto ricaricabili nel totale annuo, con un 4,3% contro il 13,6% della Germania, l’11,2% della Francia e il 10,7% della Gran Bretagna – ha commentato Andrea Cardinali, Direttore Generale dell’Unrae – Persino la Spagna fa leggermente meglio, con il 4,8%. Questo gap è dovuto all’analogo grave ritardo nello sviluppo delle infrastrutture di ricarica: un ritardo da recuperare molto velocemente, con gli investimenti che il Piano Nazionale Ripresa Resilienza destinerà alla mobilità elettrica e più in generale alle alimentazioni alternative”. Ma affinché la situazione possa migliorare, “anche riguardo agli incentivi per i modelli a basse emissioni è fondamentale guadagnare un orizzonte molto più lungo di quello attuale, ed è ormai improcrastinabile che la fiscalità sulle auto aziendali venga allineata a quella di tutti i principali mercati europei”, ha concluso Cardinali.
