La Maison Valentino presenta Open for a Change project, due delle iconiche sneaker – Open e Rockstud Untitled – sono riprogettate e ripensate in un’ottica di open innovation con un ethos più conscious-driven. Nato dal desiderio della Maison di innovare e sperimentare nuovi materiali e tecniche per il futuro, le nuove versioni delle sneaker Open e Rockstud Untitled sono realizzate per la prima volta anche con materiali di origine bio-based e riciclata. Non (solo) footwear che riprende l’estetica e i motivi simbolo della Maison, ma un passo consapevole e deciso sul percorso verso un ethos sostenibile.
Disponibili in una varietà di colorazioni differenti, si disegnano sulla tela di un materiale bio-based, alternativa alla pelle realizzata in viscosa e poliuretano, quest’ultimo ottenuto dai polioli derivati dal mais. Questi materiali alternativi sono presenti nella tomaia di entrambi i modelli e parte della banda laterale della Open sneaker; i lacci sono interamente in poliestere riciclato, mentre gli stud presenti sulla tomaia delle Rockstud Untitled, sinonimo del vocabolario estetico della maison, coinvolgono anche il nylon riciclato. I principi di rispetto dell’ambiente sono ribaditi anche nel packaging: la custodia, infatti, è in cotone totalmente riciclato, mentre il packaging è completamente in carta riciclata, proveniente da foreste gestite secondo i principi dello sviluppo sostenibile.
Le calzature, parte della collezione Spring/Summer 2022, si fanno esponenti di prima linea di Valentino Garavani Open for a Change, nuovo progetto della Maison – caratterizzato da un logo in verde stampato in digitale, e che ne identificherà i prodotti – nato con l’ambizione di sposare la creatività di cui il brand è da sempre fiero portatore, con le nuove e imprescindibili necessità ambientali. Il primo risultato è in due calzature cruelty-free dalla costruzione artigianale. La supply chain incaricata della loro produzione è tracciabile, e orgogliosamente europea, garantendo così il massimo livello di artigianalità possibile. Le aziende fornitrici dei materiali bio-based dispongono inoltre dell’LCA (Life Cycle Assessment), metodologia analitica e sistematica che quantifica l’effetto sull’ambiente di un prodotto, per tutto il suo ciclo vitale. Nel caso di Open e Rockstud Untitled, lo studio svolto ha dimostrato l’impatto minore dei materiali bio-based utilizzati, rispetto a quello di prodotti analoghi realizzati con i tradizionali combustibili fossili.