McKinsey è considerata la società di consulenza strategica più influente del mondo, guida l’agenda climatica, promuovendo i mercati del carbonio, i piani della transizione energetica e il passaggio alle nuove tecnologie. “Secondo una ricerca da noi condotta in 15 mercati, tra cui l’Italia – spiega Michele Bertoncello, partner McKinsey & Company – circa la metà dei proprietari di auto dichiara di voler utilizzare soluzioni di connettività e attingere, in futuro, a un maggior ventaglio di servizi digitali.
Ad accomunare tutte le geografie vi è una più spiccata attenzione per l’offerta tecnologica espressa dagli acquirenti di veicoli elettrici, rispetto a coloro che intendono acquistare auto tradizionali: circa il 69% dei primi prevede di fare un maggiore uso delle soluzioni di connettività, rispetto al 47% di coloro che preferiscono i motori a combustione”. Si parla di una reale evoluzione dell’automobile in cui sempre più sono prescelti gli hotspot Wi-Fi all’interno del veicolo, la ricerca intelligente dei parcheggi, la possibilità di effettuare i pagamenti direttamente dall’automobile, ossia favorendo la mobilità del futuro intercettando e agevolando i principali trend. “Prevediamo – dice ancora Bertoncello – che la diffusione dei servizi digitali sulle auto sia destinata a crescere in concomitanza con l’affermarsi della guida autonoma, che consentirà ai conducenti di avere più tempo per sfruttare le tecnologie presenti a bordo, per dedicarsi al lavoro o all’intrattenimento”. La generazione Z o semplicemente quella legata all’intelligenza artificiale, cambierà radicalmente il modo in cui gli utenti interagiranno con le loro auto. Con oltre 4,9 miliardi di utenti a livello globale, le app dei social media sono diventate uno dei principali canali di comunicazione e integrazione sociale, tutti si aspettano che attraverso assistenti vocali, oltre ad aumentare la domanda di connettività, si possa effettuare un utilizzo più sicuro dei social, a bordo della vettura. Per le case automobilistiche l’interconnessione ha il potenziale di sviluppare inediti settori di business, generando risparmi sui costi di sviluppo, sulla garanzia della vettura e sulle riparazioni. “Sempre attraverso una nostra indagine condotta tra i dirigenti delle aziende automobilistiche – chiarisce il manager – si evidenzia come siano impegnate ad affrontare diverse sfide che impediscono di sfruttare appieno il valore della connettività e la difficoltà di comunicare il giusto pregio dei prodotti e dei servizi connessi se non configurando l’offerta come un’attività indipendente dal resto dell’organizzazione, lasciandola operare come fosse una startup tecnologica”.