Per la prima volta nella sua storia Vogue Italia rinuncia all’utilizzo delle immagini fotografiche per dare spazio a disegni e illustrazioni, mettendo così il valore della creatività al servizio della sostenibilità.
Creatività e sostenibilità sono due dei Vogue Values che tutti i direttori di Vogue hanno sottoscritto il 5 dicembre e che verranno promossi e tutelati a partire dal 2020. Con l’edizione di gennaio, la testata di Condé Nast Italia vuole dare un segnale forte su come l’industria della moda possa trovare soluzioni alternative, concrete e attuali nel rispetto dell’ambiente, della natura e del pianeta.
Vogue Italia ha deciso di reagire attivamente all’emergenza climatica abbattendo le emissioni di CO2, riducendo gli spostamenti e i viaggi per le produzioni dei servizi fotografici.
“Nel grande dibattito globale sulla sostenibilità, e sui valori che Vogue si impegna a promuovere nel prossimo decennio” – dice Emanuele Farneti, direttore di Vogue Italia – “ne scelgo uno che mi sta specialmente a cuore: l’onestà intellettuale. Nel nostro caso, significa ammettere che fare un giornale di moda ha un impatto ambientale significativo. La sfida era dimostrare che si può, eccezionalmente, raccontare gli abiti senza fotografarli. È una prima volta: Vogue Italia non aveva mai avuto una copertina illustrata e nessun Vogue, da quando esiste la fotografia, ha mai realizzato un numero prescindendone. Così, questo mese abbiamo voluto lanciare un messaggio: che la creatività – pilastro di Vogue da quasi 130 anni – può, e deve, farci esplorare diverse strade. Cambiare è difficile, ma come possiamo chiedere agli altri di farlo, se non mettiamo in discussione noi stessi?”.
Tutte le copertine, e i servizi del numero di gennaio sono infatti prodotti da artisti, noti, emergenti, nomi dell’arte e leggende del fumetto, che hanno raccontato la moda rinunciando a viaggiare, spedire, inquinare. La cifra che il magazine risparmierà nel non impatto ambientale dovuto a viaggi e spostamenti, verrà donata a un’Istituzione culturale che ha sede a Venezia: la Fondazione Querini Stampalia onlus che è stata fortemente danneggiata dalla marea dello scorso novembre.